Matteo Salvini, così come tutti gli altri leader di partito, prosegue nel suo frenetico tour elettorale in giro per l’Italia. Nel pomeriggio di mercoledì 29 settembre, il leader della Lega arriva a Torino per tenere un comizio nel quartiere Barriera di Milano. Peccato però che ad accoglierlo sul palco non ci sia il candidato sindaco del centrodestra Paolo Damilano, ufficialmente impegnato in un incontro con il collega di Genova Marco Bucci. Ma le male lingue ipotizzano che Damilano, descritto come molto vicino a Giancarlo Giorgetti, abbia voluto giocare un brutto tiro al Capitano.
Matteo Salvini sale sul palco torinese filmando con lo smartphone i suoi sostenitori che lo acclamano. Ma, ai margini della piazza, non manca nemmeno un gruppo di contestatori. “Siamo tutti antifascisti”, intonano slogan i manifestanti. “Ci sono i centri sociali. Basta che non facciano casino, non aggrediscano nessuno e va bene così”, commenta il leader leghista.
“Un mercoledì pomeriggio alla faccia di spacciatori e centri sociali. – arringa la piccola folla dei presenti Salvini – Anche se Torino sarà una città normale quando in ogni quartiere, anche in Barriera di Milano, si potrà parlare di giovani, di casa, di lavoro e di futuro. Non ci dovranno essere poliziotti e carabinieri perché in democrazia ognuno è libero di portare nelle piazze le idee che vuole”.
“Questa piazza è la dimostrazione che domenica a Torino si cambia”, dichiara poi speranzoso prima di scendere dal palco per il solito giro di saluti e selfie con i suoi sostenitori. Ma a fare rumore non sono tanto le voci dei presenti, quanto quelle di chi non c’è. Come accennato, infatti, il candidato sindaco del centrodestra, Paolo Damilano, non si presenta all’appuntamento di piazza con il leader della Lega. I ben informati ipotizzano che dietro la sua assenza possa essere lo zampino di Giorgetti.
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