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Il caso di Giampiero Monaca, il maestro che digiuna per salvare la scuola

Il maestro Giampiero Monaca è l’ideatore del metodo didattico “Bimbisvegli”, basato sull’attività all’aperto e un’educazione alla cittadinanza attiva. Un progetto didattico nato sull’ispirazione dei metodi di Maria Montessori e don Milani, ma anche a Freinet e a Baden Powell, omaggio alla sua lunghissima militanza scout. Il maestro 49 enne però dal 12 giugno sopravvive con un bicchiere di latte di soia e un brodo vegetale al giorno. Il suo è un digiuno non violento e tenace, che dopo dodici chili già persi, rinnova la sua decisione di non fermarsi fino a che il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi non ascolterà le sue ragioni e la dirigente scolastica della scuola primaria “Piero Donna” di Serravalle d’Asti non reinserirà il progetto didattico “Bimbisvegli” nell’offerta formativa delle sue classi. Infatti è dal 2019 che il progetto di Monaca è scomparso dai documenti e non è più stato inserito tra i progetti scolastici approvati dal collegio docenti del circolo in cui presta servizio, nella piccola scuola primaria “Piero Donna” di Serravalle d’Asti. “Il mio metodo è nato in quindici anni di lavoro con i bambini, prima alla “Rio Crosio” di Asti, poi qui, a Serravalle, in questo paese dove pensavano di avermi esiliato, sperando che non dessi più fastidio – ha detto l’insegnate a Repubblica -. Invece in quattro anni di lavoro abbiamo ricostruito una scuola fatiscente e grazie al metodo Bimbisvegli le iscrizioni sono raddoppiate”. (Continua a leggere dopo la foto)

Tra le particolarità innovative di Bimbisvegli abbiamo una scuola senza cattedra e piedi scalzi, lezioni nella natura e libri di testo alternativi, poi ancora compiti zero, didattica montessoriana dell’imparare da soli, laboratori, incontri con i migranti ed educazione alla pace. “Per quattro anni la bandiera della pace ha sventolato sulla nostra scuola di Serravalle. Poi la direzione ci hai imposto di ammainarla”, ha detto ancora Monaca. Questa particolare idea di scuola innovativa però non è piaciuta proprio a tutti, facendo nascere delle accuse pesanti verso il maestro: “Mi accusano di far salire i bambini sugli alberi, di aver offeso il decoro della scuola lasciando le loro scarpe infangate all’ingresso della classe, di aver utilizzato arredi non conformi all’habitat scolastico. La mia panca sotto la lavagna ad esempio, per aiutare i più piccoli a scrivere meglio, appunto, sulla lavagna”. (Continua a leggere dopo la foto)

L’apice delle divergenti opinioni tra pro e contro del metodo Bimbisvegli è stata la sua cancellazione. Ma il maestro Monaca a questa decisione non ci sta: “Hanno cancellato il mio metodo dall’offerta formativa. Un metodo pedagogico che oggi è seguito dall’università di Macerata ed è studiato da gruppi di docenti in tutta Italia”. Eppure come ha riportato Repubblica, il progetto aveva avuto un buon riscontro da parte di tanti genitori: “C’era la fila per iscriversi alle nostri classi. Ancora oggi ho un bellissimo rapporto con gli ex alunni, molti dei quali usciti brillantemente dalla maturità. Il corpo docenti però mi ha sempre considerato un “irregolare”. Nella mia classe non c’era la cattedra, utilizzavo libri di testo alternativi, i voti soltanto se richiesti nelle situazioni formali. E unicamente dei nove e dei dieci”. (Continua a leggere dopo la foto)

Fiducioso di smuovere gli animi, intanto il maestro Monaca non si arrende e continua la sua battaglia pacifica: “Continuerò a digiunare fino a che Bimbisvegli non verrà reinserito nell’offerta formativa di Serravalle. E aspetto che intervenga il ministro Bianchi. Anzi, visto che la nostra scuola è stata selezionata al festival dell’innovazione didattica di Valdobbiadene, spero di incontrarlo lì e di poter spiegare a lui la bellezza del nostro metodo”.

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