La nuova polemica interna al centrodestra tra draghiani e sovranisti la innesca Giancarlo Giorgetti. Il ministro dello Sviluppo economico in quota Lega, nelle anticipazioni del nuovo libro di Bruno Vespa, parla apertamente di “semipresidenzialismo”. Ipotesi che si verificherebbe di fatto, specifica, in caso di elezione di Mario Draghi alla presidenza della Repubblica. Parole che fanno infuriare Matteo Salvini e i suoi fedelissimi che si chiedono se Giorgetti non stia preparando una scissione dal partito. Nello scontro si gettano anche i ministri forzisti Renato Brunetta, Mara Carfagna e Maria Stella Gelmini, nel tentativo di utilizzare il caso Giorgetti per colpire il leader del Carroccio.
“Legittimarci? Più che legittimarci, ci copia, dovrei chiedergli i diritti d’autore”. Così il ministro della Pubblica istruzione, Renato Brunetta, replica a quei parlamentari che lo contattano per rallegrarsi delle parole di Giorgetti sul presidenzialismo. “Un’idea che io sostengo pubblicamente almeno da maggio scorso”, rivendica con orgoglio Brunetta. “Non c’è alternativa draghiana a quella delle grandi famiglie europee”, aggiunge infine il ministro di Forza Italia.
“Il nodo è politico”, precisa invece Maria Stella Gelmini ai suoi più stretti collaboratori, come riporta Il Foglio. “Occhio al gioco delle parti tra Lega di lotta e Lega di governo”, avverte il ministro per gli Affari regionali e le Autonomie, una volt fedelissima di Silvio Berlusconi.
A quella dei due si aggiunge la voce del terzo ministro in quota azzurra, quello per il Sud e la coesione territoriale, Mara Carfagna. Nessuna dichiarazione pubblica però, visto che la loro linea ufficiale resta per il momento quella del silenzio. I parlamentari forzisti più vicini alle loro posizioni, riferisce Il Foglio, concordano però nell’affermare che “d’ora in poi sarà complicato dire che le nostre critiche alla linea sovranista di Salvini sono pretestuose, visto che a muovergliele è il suo stesso vice”.
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