Cosa c’è dietro il fenomeno delle baby gang, bande di giovanissimi che sfidano la legge e spaventano i cittadini, soprattutto la notte? Secondo un esponente di Fratelli d’Italia, a scatenare le violenze sarebbero “gruppi di ragazzine di 12-13 anni, tutte belle scoperte, con gli shorts portati dal fondo schiena in su, pancia e ombelico in vista. Hanno il telefonino in mano e istigano i ragazzi a picchiare perché magari sono state avvicinate da altri”.
Una teoria che ha fatto, ovviamente, subito il giro del web, quella avanzata da Marco Dondolini, consigliere comunale di Fratelli d’Italia a Viareggio. Una serie di frasi pronunciate in diretta streaming durante una seduta del Consiglio, durante la quale si era affrontato il tema del boom di violenze lungo la costa della Versilia. Secondo l’esponente del partito di Giorgia Meloni, alla base ci sarebbero gli atteggiamenti provocatori delle ragazze, vera causa della degenerazione del fenomeno.
Durante la seduta, altri presenti hanno chiesto spiegazioni a Dondolini, invitandolo a chiarire il legame tra risse e giovani in abiti succinti. Ricevendo la seguente risposta: “Questi atteggiamenti provocano gelosie tra ragazzi, li ho visti personalmente. I ragazzi andavano anche di fronte agli anziani a fare versi e spaventarli. C’è un degrado culturale delle famiglie, che non seguono i figli. Sono queste ragazzine che istigano i ragazzi a picchiarsi”.
Immediata la reazione del sindaco di Viareggio, Giorgio Del Ghingaro, che ha replicato: “Un intervento che usa un linguaggio così fuori tempo e inappropriato che identifica ruoli che speravamo superati e denota un pensiero discriminatorio ancora da sradicare. La banalità con cui si sdogana il problema, la faciloneria con cui si fa un’affermazione gravissima”.
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