Silvio Berlusconi sembra convinto di avere già in tasca tutti i voti della coalizione di centrodestra per puntare al Quirinale. Secondo i calcoli del fondatore di Forza Italia, per farsi eleggere con maggioranza semplice a partire dalla quarta votazione gli mancherebbero soltanto una cinquantina di voti. Preferenze facilmente rimediabili tra i banchi dei centristi come i renziani, o tra quelli dei pentastellati scontenti, pensano ad Arcore. A turbare i sogni di gloria del Cavaliere ci pensa però proprio un ex ministro di Forza Italia, tessera numero 2 del partito azzurro. Si tratta di Giuliano Urbani.
Intervistato da Huffington Post, Urbani consiglia senza peli sulla lingua a Berlusconi di rinunciare alla corsa per il Quirinale. Lui in quel ruolo vedrebbe meglio nomi come quelli di Paolo Gentiloni o Marcello Pera. “A Berlusconi sconsiglio di andare avanti con la sua autocandidatura al Quirinale. – replica Urbani alle domande del giornalista Gianni Del Vecchio – I primi tentennamenti e distinguo che vedo in quella che dovrebbe essere la sua base naturale di centrodestra, e parlo dei suoi alleati, dovrebbero fargli aprire gli occhi”.
A detta di Urbani, “oggi non ci sono le condizioni affinché Berlusconi possa prendere i voti per il Colle. Sarebbe meglio allora da parte sua fare un discorso molto franco agli italiani, dire che lui avrebbe voluto ma che non ha trovato entusiasmo da parte di chi è nella coalizione di centrodestra”, si infervora l’ex ministro della Cultura.
“Spiegare che la sua candidatura sarebbe stata una proposta utile per il Paese. Ma che come sempre questo è ancora un Paese troppo poco liberale. – prosegue Urbani – Berlusconi dovrebbe capire che non può pretendere un ruolo che non può avere. Lui è un politico divisivo. Mi dispiacerebbe che la sua parabola finisse con uno smacco nelle urne per il Colle”, conclude.
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