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Un contratto sul nulla: nessuno rispetta gli impegni, Lega e Cinque Stelle hanno già perso la memoria

Per i Cinque Stelle, una sorta di dogma al quale attenersi sempre e comunque, senza possibili deviazioni. Per Matteo Salvini, invece, il contratto di governo potrebbe essere rivisto, quanto meno corretto. Magari dopo le elezioni europee, appuntamento al quale il Capitano punta ormai con decisione. Intanto, però, i contrasti sono già iniziati: l’ultima sfida è su un emendamento grillino alla legge di bilancio che introduce un sistema di incentivi e disincentivi fiscali per l’acquisto delle auto, a seconda delle performance ambientali. Per Salvini, “con me e con il sostegno della Lega, l’ecotassa non passerà mai”.

Stesso discorso sul fronte dei tagli alle pensioni. Il Movimento dà grande peso alla misura, la Lega meno, nonostante gli elettori non siano così convinti della scelta del Carroccio, nello specifio. I grillini avevano provato a inserirla nel decreto fiscale, i verdi hanno fatto resistenza: hanno fatto abbassare la soglia a 4.500 euro e poi l’hanno fatta rinviare. Ma il contratto è stato già ampiamente rivisitato anche sul fronte dell’alta velocità. Il Capitano non nasconde di tifare per il sì alla Tav e incontrerà nei prossimi giorni i rappresentanti degli industriali del nord.Altro cavallo di battaglia grillino, la lotta all’evasione fiscale con pene più dure fino al carcere. La norma era stata infilata dai Cinque Stelle come emendamento al decreto “spazzacorrotti”, ma è stata cancellata dopo l’ennesimo braccio di ferro con la Lega: il 15 novembre, dopo una convulsa trattativa serale, Salvini e i suoi avevano rinunciato alla dichiarazione integrativa (il condono) nel decreto fiscale, ottenendo in cambio il rinvio a data da destinarsi della stretta sugli evasori.Poi c’è il conflitto d’interessi. Manovra che per Salvini non è una priorità, anche perché particolarmente sgradita a Silvio Berlusconi. Il Carroccio e Forza Italia potrebbero tornare mano nella mano nei prossimi mesi, in caso di caduta del governo, e proprio per questo la Lega non vuole incrinare definitivamente i rapporti. Ci sono anche riforme previste dal contratto che il Carroccio ha subìto, ricorda la Repubblica, come la trasparenza di partiti e fondazioni, Daspo ai corrotti e il blocco della prescrizione dopo il primo grado. I verdi, però, non sembrano più volersi piegare.

Tutti a caccia del tesoro verde: la finanza si muove tra le sedi della Lega, un percorso a ostacoli pieno di misteri

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