Una serie di norme che, nelle intenzioni del governo, avrebbero dovuto ostacolare l’immigrazione, andando contro gli interessi di chi lucra sulla disperazione di persone pronte a tutto pur di fuggire dal loro Paese d’origine per cercare fortuna altrove. E che però, nella realtà dei fatti, ha già iniziato ad assumere la forma di un boomerang. Secondo il Corriere della Sera, infatti, il “decreto sicurezza” è un flop e dal momento della sua approvazione ha portato a un aumento degli irregolari, oggi 40mila in più.
I dati provengono dall’Ispi, istituto di ricerca su temi internazionali che da tempo avvertiva sul rischio di uno scenario del genere. Secondo le stime, bastate sui numeri forniti
dal ministero dell’Interno e che prendono in considerazione il periodo giugno 2018-febbraio 2019 (dunque anche alcuni mesi precedenti al decreto), a 49460 migranti è stata rifiutata qualsiasi richiesta di asilo, mentre 4806 sono stati rimpatriati o comunque allontanati dall’Italia.Un saldo negativo di 44654 persone, dunque, prive di protezione legale ma che comunque resteranno ancora sul territorio italiano. L’aumento degli irregolari, secondo Ispi è il frutto delle misure adottate dal governo col decreto sicurezza.
In particolare, nel mirino c’è la cancellazione de facto della protezione per motivi umanitari, che fino ad oggi veniva rilasciata nelle situazioni in cui non erano presenti i presupposti per la concessione dell’asilo, ma si era comunque davanti a persone in fuga da conflitti, persecuzioni, disastri naturali o altri gravi eventi. Durava due anni e permetteva di accedere al lavoro, alle prestazioni sociali e all’edilizia popolare.
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