Alla fine Matteo Salvini sembra davvero pronto a mollare Claudio Durigon, sottosegretario all’economia del governo Draghi finito nella bufera ormai da mesi. Il segretario della Lega lo ha lasciato intuire durante il meeting al quale ha presenziato a Rimini: “Ragioneremo su quello che è più utile fare per lui e per il movimento, per l’esecutivo e l’Italia”. Parole che arrivano mentre in Parlamento si va verso la mozione di sfiducia.
Un passo spontaneo di Durigon eviterebbe, infatti, un passaggio in Aula che potrebbe lasciare strascichi nel partito. E così il sottosegretario che voleva togliere l’intitolazione del parco di Latina a Falcone e Borsellino per onorare invece Mussolini (Arnaldo, fratello di Benito) sembra avere davvero i giorni contati, anche perché pochi big si sono mossi per difenderlo. Non una parola, per esempio, da Giancarlo Giorgetti o Luca Zaia.
Durigon era stato il padre di “Quota 100” ed era stato già al centro di accese polemiche per le sue affermazioni sulle indagini della Gdf sui 49 milioni della Lega. Per lui, scrive il Fatto Quotidiano, l’addio non sarebbe però dolorosissimo: pronta, come risarcimento, la candidatura a presidente della Regione Lazio, con la quale il partito si farebbe perdonare per averlo “mollato”.
Una tesi che ha subito scatenato attacchi e veleni da parte degli utenti, con Durigon che in ogni caso sembra ormai avere un destino segnato. Anche perché il rischio, in caso non faccia da solo un passo indietro, è un intervento del premier Mario Draghi, che finirebbe per creare ancora più imbarazzo alla Lega.
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