Business.it ha intervistato il giovanissimo Producer & Agente Niccolò Presta. Classe 1992, Presta ha iniziato la sua attività nel mondo della comunicazione e della televisione subito dopo gli studi. L’esperienza, maturata nel dietro le quinte delle più grandi produzioni televisive e teatrali, lo hanno portato ad essere uno dei nuovi producer e agente di spicco dello show business italiano.
Rivestendo inoltre il ruolo di social media manager, Presta è attualmente Amministratore Unico dell’Arcobaleno Tre, una delle principali aziende dello spettacolo italiano.
A Business.it ha parlato della sua variegata attività lavorativa, che cambia insieme al digitale, dei nuovi ruoli di settore e delle sfide che riserva un futuro all’insegna dell’innovazione.
Ci parli del suo lavoro e dell’importanza di restare aggiornati nel mondo digitale.
Dietro alla costruzione di un personaggio o di un programma televisivo c’è sempre un grande lavoro, fatto di professionisti e figure essenziali. Certi avvenimenti hanno sviluppato il monto della televisione, produzione e comunicazione; oggi in un piano d’azione viene inserito un punto ormai essenziale come quello del “digitale”. L’essere aggiornati su ogni sfumatura permette di contestualizzare al meglio la chiave social nel prodotto finale. Non c’è un’artista, di qualsiasi tipo, o una trasmissione televisiva che non abbia un richiamo 2.0. Il mio lavoro, parlando di digitale, è quello di supervisione e di collegare al meglio il mondo tradizionale con quello interattivo per rendere un progetto vincente in un successo duraturo e costante.
Cosa fa un social media manager?
Un social media manager è la figura che si occupa di gestire, coordinare e sviluppare contenuti in termini digitali. Le piattaforme più diffuse sono Facebook, Twitter ed Instagram. L’essere consapevole dei mezzi di comunicazione e saper trasferire un messaggio in termini virali è una delle qualità e competenze primarie di un social media manager. Successivamente, se non contemporaneamente, prevale la necessità di avere una forza e anima creativa utile per far affezionare l’utente e non farlo mai annoiare.
Lei è uno dei nuovi producer e agenti televisivi di maggior spicco ed a capo di una società importante. Qual’e’ stato il suo percorso? Diverse le produzioni da lei curate. L’ultima “Music” su Canale5 con Paolo Bonolis; che lavoro c’è dietro ad un grande evento televisivo come questo?
Il mio percorso è stato dei più classici e faticosi. Nessuno mi regalava nulla. Ricordo ancora il mio primo compito che è stato quello di fotocopiare documenti per Lucio Presta. Successivamente, piano piano, gradino dopo gradino, ho iniziato la mia salita. Ho avuto sempre il desiderio di imparare, studiare e conoscere; ho rubato con gli occhi quanto più potevo e fosse possibile, senza ricevere sconti da nessuno. Oggi sono solo all’inizio della mia carriera, spero, lungimirante. “Music” è un programma straordinario; abbiamo una grande squadra di professionisti, capitanati dal conduttore italiano (Paolo Bonolis) per eccellenza, che ne è anche autore primario. Il nostro team in ArcobalenoTre è formato per la maggior parte da un gruppo di appassionati giovani professionisti che mettono il cuore in ognuna delle nostre produzioni per intercettare artisti, idee e realizzazioni che piacciono al pubblico. Con questa squadra il mio lavoro è sicuramente facilitato. Non dimentico, infine, l’occhio vigile di Lucio Presta.
Quanta importanza ha acquisito oggi la comunicazione attraverso i vari social network?
Oggi è essenziale. La parola “social network” viene inserita in qualsiasi contesto ma l’importante è saperla utilizzare al meglio e non eccederne dall’utilizzo stesso. Non bisogna esserne vittime ma complici. Sia in contesti produttivi che comunicativi si pensa anche ad un risvolto virale e ad un giusto utilizzo dei canali social più diffusi per comunicare un messaggio e/o una notizia. Noi produttori ed agenti televisivi chiediamo spesso a chi si occupa della comunicazione di tenere conto anche dei mezzi digitali. E’ cambiato il mondo e di conseguenza anche le regole.
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Cosa pensa a proposito della Nuova Legge Cinema e Audiovisivo, approvata pochi giorni fa dal Mibact e proposta dal Ministro Franceschini?
Io mi occupo di televisione, non nego che ci sia un pensiero rivolto al cinema per il futuro. Ma andiamo per gradi. Credo che questa nuova legge sia un faro di speranza per tutte quelle giovani figure che cercano di iniziare un percorso fatto sicuramente di sacrifici.
L’aumento di fondi del 60% permetterà di promuovere giovani promesse di tutti i campi del mondo audiovisivo. Anche perché onestamente ne abbiamo bisogno.
Il business dello spettacolo: cosa serve per diventare delle webstar?
Viviamo in un’epoca dinamica e veloce in cui ogni giorno nascono nuovi fenomeni, spesso anche senza talento, ma che hanno un forte seguito per via della propria immagine e/o personalità. Quello che per fortuna non è ancora cambiato è l’importanza che si da ad una figura artistica valutata non solo per la sua popolarità ma anche per le sue competenze. Non ci sono grandi regole per diventare una webstar di successo; suggerisco sempre di avere originalità ed unicità perché solo questi due aggettivi permetteranno al talento di durare nel tempo ed essere insostituibili.
Il mondo dello spettacolo necessità costantemente di nuove figure da far crescere in contesti televisivi ma spesso noi agenti, produttori o le reti televisive stesse non riescono a trovare una chiave interessante nei nuovi fenomeni.
I grandi network e i portali multimediali: quale sarà il futuro?
Sarà un futuro di continua sinergia. Non è vero che i grandi network moriranno se non creeranno una forte partnership con le realtà digitali e viceversa. La televisione ha il suo prestigio ed il mondo web sta crescendo sempre di più ritagliandosi il proprio spazio.
L’unica differenza tra i due grandi network è quello che la tv non è per tutti perché ha dei tempi, ritmi e specifiche che bisogna conoscere e saper utilizzare, mentre nel mondo online c’è spazio alla creatività e libertà di comunicazione oltre che alla sperimentazione, senza l’ansia del rischio.
Il futuro è molto chiaro: c’è bisogno di una crescita e diffusione importante tra i due mondi per rendere entrambi i network realtà di prestigio con un focus sull’utente/pubblico finale.
Crede che l’intelligenza artificiale possa aiutare i nuovi mestieri digitali?
Non è da escludere quanto sia funzionale l’intelligenza artificiale nei mestieri digitali. Sono convinto però che ogni mezzo che parla a delle persone ed arriva alla massa ha bisogno di strumenti che diano un’anima ed un valore a ciò che si comunica o realizza.
Questo evidenzia di quanto, secondo me, ci sia sempre bisogno di grandi talenti, professionisti e menti eccellenti dietro ad una tastiera.
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