Il braccio di ferro tra il governo Meloni e le navi Ong che vogliono sbarcare il loro carico umano di migranti in Italia si fa sempre più serrato. L’Italia accoglierà solo le persone che ne hanno diritto, mentre tutti gli altri non potranno scendere dalle imbarcazioni che si trovano ancorate a un passo dalle nostre coste. Una decisione, quella del governo, che oltre alle proteste delle associazioni umanitarie, provoca la durissima reazione del leader M5S Giuseppe Conte.
“In questi giorni il governo si ritrova subito ad affrontare il problema degli sbarchi di migranti giunti sulle nostre coste con imbarcazioni gestite da Ong. – scrive Conte in una nota – Scoprirà presto che il tema dei flussi migratori è ben complesso e va affrontato con politiche di ampio respiro, senza facili slogan o esibizioni muscolari a danno di persone e famiglie disperate. Soprattutto, questo governo scoprirà che il nazionalismo arrogante non porta da nessuna parte e che tutte le iniziative in materia vanno inquadrate in una dimensione di solidarietà europea”.
“Quella stessa solidarietà a cui si oppongono proprio gli amici ungheresi e polacchi del presidente Meloni, che con le loro rigidità vorrebbero che le politiche migratorie fossero questione esclusiva dei Paesi di primo approdo, Italia compresa. – affonda ancora il colpo Giuseppe Conte – L’urgenza di queste ore evidenzia invece che la gestione dei flussi migratori non può essere demandata alle diverse disposizioni delle singole nazioni. Serve un coordinamento europeo per l’adozione di un meccanismo comunitario di gestione, accoglienza e redistribuzione dei migranti che raggiungono le coste europee. Dobbiamo incrementare le iniziative di cooperazione, nel segno di un partenariato fra eguali, con i Paesi terzi di origine e di transito delle rotte migratorie. Abbiamo bisogno di rafforzare il sistema dei rimpatri per i migranti che non hanno diritto ad alcuna protezione”.
Secondo l’ex premier “è necessario perorare il superamento del Trattato di Dublino e del criterio del Paese di primo arrivo (chi sbarca in Italia, sbarca in Europa), nonché rilanciare l’istituzione di Centri di protezione internazionali nei Paesi di transito. Solo il complesso di queste iniziative congiunte e sinergiche può portare a contrastare questa moderna ‘tratta dei disperati’ che consente alle organizzazioni criminali che gestiscono il traffico di essere umani di lucrare sulla sofferenza delle persone. Tutte queste iniziative vanno affrontate con equilibrio, perché il diritto di ogni Stato sovrano a controllare i propri confini non giustifica la violazione delle molteplici norme di diritto internazionale che tutelano la dignità di ogni essere umano. Trattenere in mare per alcuni giorni in più donne, uomini e minori comunque destinati a sbarcare non risolve il problema. Evitiamo iniziative di pura propaganda. Lavoriamo in modo serio per soluzioni plausibili e pienamente in linea con la tutela dei diritti fondamentali”, conclude Conte.
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