Si torna a discutere di guerra tra Russia e Ucraina alla Camera dei Deputati. Nella giornata di mercoledì 30 novembre erano previste infatti le dichiarazioni di voto delle diverse forze politiche sull’invio di nuove armi e aiuti al governo di Kiev. L’attesa di Montecitorio era tutta per Giuseppe Conte. E il leader del Movimento 5 Stelle, da tempo fermo su posizioni contrarie a nuovi invii di armamenti a Zelensky, non delude certo le attese. Le sue sono parole durissime. Parole che però scatenano la reazione altrettanto veemente dei due leader del Terzo Polo: Carlo Calenda e Matteo Renzi.
“L’Italia sulla crisi ucraina svolga un vero ruolo da protagonista promuovendo una conferenza di pace. – questa la richiesta di Conte al governo Meloni pronunciata alla Camera – Non possiamo continuare a pensare ad una illusoria disfatta della Russia. L’invio di armi è stato un contributo necessario per garantire alla popolazione Ucraina la legittima difesa. – prosegue il leader pentastellato – Oggi dopo nove mesi questa non può essere più la soluzione. Sul piano delle armi e del sostegno militare si è agito tanto anche troppo, di diplomazia, di negoziati di pace a oggi non vediamo nessuna traccia. La pace va costruita, frutto di una strategia che va faticosamente perseguita”.
E quindi? Hai convinto Putin a ritirarsi? Perché altrimenti è solo sciacallaggio. Gli ucraini stanno morendo di freddo e di stenti. Eppure non vogliono arrendersi, perché a differenza tua non sono anime morte pronte a ogni compromesso con i propri valori. Vergognati https://t.co/wBRKMq21SU
— Carlo Calenda (@CarloCalenda) December 1, 2022
“Esigiamo un cambio di passo dall’Alleanza atlantica, dall’Unione europea, dai protagonisti del conflitto e dai principali players internazionali. – batte i pugni sul tavolo Giuseppe Conte – Esigiamo un cambio di passo dal nostro governo, dal nostro Paese, chiesto da centomila cittadini che hanno sfilato qui a Roma un mese fa. Il Movimento 5 Stelle non si rassegna all’ineluttabilità della guerra, occorre dare voce all’anelito di pace. Vogliamo che l’Italia sia protagonista dell’apertura di un vero piano negoziale. Non possiamo pensare di continuare a inseguire un’illusoria disfatta della Russia”, conclude così il suo intervento.
“E quindi? Hai convinto Putin a ritirarsi? Perché altrimenti è solo sciacallaggio. – domanda sarcasticamente Calenda a Conte in un tweet pubblicato il giorno successivo – Gli ucraini stanno morendo di freddo e di stenti. Eppure non vogliono arrendersi, perché a differenza tua non sono anime morte pronte a ogni compromesso con i propri valori. Vergognati”.
“Conte giustifica tutto, assorbe tutto, incassa tutto con un’ipocrisia incredibile. – ci mette intanto il carico Matteo Renzi intervistato dal Quotidiano Nazionale sulla recente tragedia di Ischia – Mi domando come faccia a dormire la notte quando pensa al fatto di aver chiuso l’Unità di missione o firmato il condono. Giuseppe Conte si deve vergognare”.
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