Un rapporto finora inedito che mostra il rapporto tra la Lega e Paolo Arata, imprenditore ex parlamentare forzista indagato con il sottosegretario Armando Siri per corruzione. Il figlio Federico, infatti, è stato assunto a Palazzo Chigi dal sottosegretario alla presidenza del consiglio Giancarlo Giorgetti. Architetto e punto di collegamento tra Salvini e l’ideologo del sovranismo Steve Bannon, ha firmato un contratto di consulenza con il Dipartimento programmazione economica, appena registrato alla Corte dei Conti.
Una notizia che ha fatto subito scattare il Movimento Cinque Stelle: “La domanda che, per una questione di opportunità politica, ci poniamo, è se Salvini fosse a conoscenza di tutto questo. Ci auguriamo e confidiamo che il leader della Lega sappia fornire quanto prima elementi utili a chiarire ogni aspetto. Non solo al M5S, con cui condivide un impegno attraverso il contratto di governo, ma anche ai cittadini”. E Il Pd chiede a Conte di riferire in Parlamento sull’assunzione.
Va in scena così l’ennesimo scontro all’interno di un governo ormai spaccato, diviso in due e a serio rischio sopravvivenza. Non è un caso che le voci di possibile caduta dell’esecutivo subito dopo le elezioni europee del 26 maggio siano sempre più forti, con gli stessi esponenti gialloverdi, prima trincerati dietro il più classico degli “assolutamente no”, ora molto più titubanti.
Il caso Siri è l’ultima di una lunghissima serie di divisioni. Le proteste pentastellate hanno d’altronde scatenato il contrattacco leghista, con il Carroccio a chiedere nelle scorse ore più volte le dimissioni del sindaco di Roma Virginia Raggi. La sensazione è che difficilmente si potrà tornare indietro e che il conto alla rovescia stavolta si sia innescato davvero.
La Lega chiede la testa della Raggi: la vendetta di Salvini per il caso Siri