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Il figlio di Salvini in moto d’acqua? Alla fine paga soltanto il poliziotto

Un caso che aveva suscitato notevole clamore, quello che aveva visto il figlio di Matteo Salvini concedersi un giro in mare sulla moto d’acqua della polizia come fosse un tour di piacere, di quelli solitamente riservati ai turisti. E che alla fine, dopo tante polemiche, potrebbe vedere il povero agente responsabile del siparietto nel ruolo di unico protagonista chiamato a rispondere delle proprie azioni.

Stando a quanto scrive l’Huffington Post, infatti, sarebbe già stato avviato un procedimento disciplinare contro l’agente che aveva fatto salire sulla moto il figlio, 16 anni, dell’allora ministro dell’Interno, che si trovava a Milano Marittima per le vacanze. La sequenza, ripresa in un video e subito diventata virale sui social, era stata ripresa lo scorso 30 luglio. Il militare sarebbe stato convocato dal questore di Livorno che gli avrebbe comunicato l’avviamento della procedura. Si tratta di una procedura interna, indipendente dall’inchiesta della magistratura che è stata aperta (fascicolo contro ignoti)  lo scorso 22 agosto su iniziativa della Procura della Repubblica di Ravenna. Al momento non sarebbe stata fatta ancora nessuna proposta di sanzione, avverso la quale entro 10 giorni l’agente in questione potrebbe comunque fare ricorso.“Mio figlio sulla moto d’acqua della polizia? Errore mio da papà”, aveva spiegato qualche ora dopo l’accaduto l’allora vicepremier Salvini, prima di aggiungere che “nessuna responsabilità va data ai poliziotti, che anzi ringrazio perché ogni giorno rischiano la vita per il nostro Paese”.
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