Continuano gli strascichi velenosi della vicenda che aveva visto il figlio di Salvini farsi un giro a bordo di una moto d’acqua della polizia, come fosse una sorta di piccola attrazione turistica, nel corso dell’estate. Un caso che aveva attirato critiche a non finire sull’allora ministro degli Interni e che ha visto ora tre poliziotti della scorta del numero uno della Lega finire nella lista degli indagati.
I tre sono infatti stati interrogati dalla procura di Ravenna, appunto come indagati, di fronte ai rispettivi legati chiamati ad assisterli. L
‘episodio si era verificato a Milano Marittima il 30 luglio, quando il figlio del leader del Carroccio aveva fatto un giro in mare. Il terzetto di persone è stato formalmente identificato, dopo richiesta al Viminale, per ciò che segui l’episodio, quando il giornalista di Repubblica Valerio Lo Muzio riprese la scena.
I tre hanno risposto fornendo la loro versione dell’accaduto. Sulla vicenda, la questura di Ravenna nelle settimane scorse aveva concluso l’accertamento interno scattato sin da subito, inviando per competenza gli atti alle questure di Roma e di Livorno alle quali appartengono rispettivamente i tre agenti della scorta e i due poliziotti incaricati della moto d’acqua.
A quel punto la Procura ravennate aveva già aperto un fascicolo sull’accaduto: due i reati ipotizzabili, violenza privata, tentata o consumata e peculato d’uso.
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