Il franchising in Italia, un giro d’affari che raggiunge i 24 miliardi
Il 32esimo Salone Franchising Milano ha confermato la salute del franchising in Italia. All’evento, che si è tenuto a Fiera Milano City nello scorso mese di ottobre hanno partecipato circa 200 catene franchisor e 15mila potenziali affiliati. Una edizione che è coincisa con la ripresa dei consumi in Italia e che ha visto il ritorno a Milano dopo che le due precedenti si erano tenute a Bologna.
Nel corso di questa edizione si è avuta una comunicazione importante riguardante i finanziamenti agevolati per questo settore, che sono disponibili sia nel canale privato che in quello pubblico. Le agevolazioni vengono messe a disposizione sia da parte di Confcommercio che di Confesercenti che di Microcredito per l’Italia.
Quest’ultima propone dei finanziamenti per nuovi affiliati che possono raggiungere i 35 mila euro. Inoltre ce ne sono altri stanziati dalla Regione Lombardia, fino a un importo di 60milaeuro, destinati a nuove imprese.
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Un salone che si è chiuso con ottimi risultati
Il presidente del Salone Franchising Milano, Antonio Fossati, ha sottolineato come in questa edizione si sia registrato un aumento, sia per quanto riguarda gli spazi espositivi, + 18%, che per il numero di espositori, + 15%. Questo significa, ha continuato Fossati, che gli operatori del settore hanno eletto Milano come la piazza del franchising. Importante anche la presenza al Salone di molti imprenditori esteri, tra i quali una società cinese, la Chic Investment Group, azienda del settore sviluppo retail e mall.
I promotori del Salone ritengono che il franchising possa rappresentare una buona opportunità di sviluppo per il mercato italiano, specialmente per quanto riguarda i giovani. Analizzando i numeri si nota infatti che il 25,6% degli imprenditori affiliati è rappresentato da persone comprese nella fascia di età che va dai 25 ai 35 anni.
Per loro la cifra di accesso da investire è abbastanza contenuta, visto che si parla di importi da 20 fino a 50mila euro. In questo modo il mercato del lavoro in Italia vede anche l’arrivo di forme di autoimpiego. Secondo le previsioni, nel settore del franchising entro la fine dell’anno si dovrebbe avere un aumento di circa mille posti di lavoro.
Numeri importanti anche per il fatturato
Nel mega settore dell’affiliazione, il fatturato complessivo è stato di 24 miliardi. Alla sua realizzazione hanno contribuito i 51mila negozi sparsi in tutte le regioni italiane e le 950 catene franchisor, 61 delle quali estere. In totale gli occupati nel comparto hanno raggiunto e superato la cifra di 200mila unità, con le merceologie più diffuse nel nostro Paese che sono l’abbigliamento, il food, i prodotti per il benessere e gli articoli per la casa e per la persona.
Andando a verificare nel dettaglio quali sono i segnali di ripresa del comparto, si nota che c’è stato un buon andamento nel primo semestre dell’anno, e anche le previsioni per il secondo sono positive, per cui alla fine del 2017 si dovrebbe registrare un aumento delle vendite intorno all’1%. Un altro dato da segnalare è rappresentato dai 500 nuovi punti vendita che si dovrebbero raggiungere a fine anno.
Di questo scenario positivo ha parlato anche il segretario generale di Confimprese, Cristina Ferrini, comunicando che sono 150 i punti vendita in franchising aperti nell’ultimo quadrimestre preso in esame, tra i quali il numero maggiore è quello che riguarda il food e l’abbigliamento, da sempre i settori più dinamici nel panorama italiano del franchising. Un altro numero importante è relativo alla percentuale del franchising sull’intero comparto della distribuzione, che si attesta al 7%.