“Un ritrovo di disadattati schizoidi”. Con queste parole Antonia Parisotto, consigliera comunale di Cesano Boscone in quota Forza Italia, ha commentato il Gay Pride, la manifestazione per i diritti civili andata in scena negli scorsi giorni in diverse città italiane, compresa Milano, e nei confronti dei quali il suo comune aveva dato il patrocinio. Parole choc che, ovviamente, hanno subito fatto il giro del web.

In un video subito rimbalzato sui social, si sente Parisotto dire: “Il Pride è una squallida manifestazione che nulla ha di culturale. Chiunque abbia un po’ di sale in zucca, sa benissimo che questi sono ritrovi di disadattati, soggetti schizoidi, in piena crisi dissociativa. E i ragazzini, invece, confusi e manipolati, lungi dall’aver alcun valore politico, hanno molto di psichiatrico e qualcosa di sulfureo. Questi spettacolini, se non avessero l’aiuto dei forti poteri occidentali, resterebbero dei fenomeni folcloristici, risibili”.
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“All’esito di quella che è stata questa manifestazione – ha continuato Parisotto – ci sarebbero molti argomenti da sviscerare proprio sul punto di odio e discriminazione. Si è trattato di una squallida manifestazione che nulla ha di culturale e per l’ennesima volta si è ritenuto di potere impunemente dileggiare in modo volgare simboli che appartengono a noi, una maggioranza di italiani, e non a una minoranza. Tutto è permesso perché contro l’odio e le discriminazioni è lecito l’odio e la discriminazione di quello che invece si discosta da quella lettura della realtà”.
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Parisotto ha poi messo in dubbio l’utilità stessa della manifestazione: “Ci risulta che nel nostro comune, dati alla mano, i casi di violenza e discriminazione siano veramente molto pochi. Da quello che mi risulta ventisei in cinque anni. Chiedo, pertanto, al comune e all’assessore che argomentino e spieghino in quali termini il nostro ordinamento legislativo non si ponga a garanzia anche della dignità di quanti hanno un diverso orientamento sessuale. È chiaro che al fondo di tutto vi è un preciso intento ideologico volto a far sì che la scientificità del dato per cui in natura, secondo processo binario, vi è maschio e femmina venga snaturato dalla realizzazione di un progetto che va contro l’umano”.
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