A che punto è la guerra in Ucraina e quali sono i reali obiettivi di Vladimir Putin? A cercare di rispondere a queste domande è il generale ed ex senatore del Partito democratico Mauro Del Vecchio. L’alto ufficiale, già impegnato in diverse missioni sul campo come quelle in Afghanistan, Bosnia e Macedonia, rilascia un’intervista al quotidiano Il Mattino. Del Vecchio spiega perché la conquista della regione del Donbass sia così importante per il presidente russo. Ma avverte anche del fatto che, dopo quasi due mesi di battaglie, la resistenza ucraina è giunta allo stremo e molto probabilmente non riuscirà a fermare l’attacco russo.
“Da più fonti sappiamo che c’è uno spostamento consistente di truppe dal Nord al Sud per la stretta finale sul Donbass. – dichiara Del Vecchio al Mattino – Se l’attacco finale accadrà stanotte o nei prossimi giorni è difficile dirlo, ma ormai è certo. La resistenza ucraina non riuscirà a fermare l’attacco. Stanno combattendo da quasi 50 giorni, c’è molta stanchezza dall’una e dall’altra parte. E per questo motivo i russi stanno facendo arrivare un numero molto elevato di soldati freschi”.
Secondo il generale Del Vecchio “la Russia prenderà il sopravvento e così avrà raggiunto uno degli obiettivi che si è prefissata. La battaglia dovrebbe essere risolutiva per far iniziare finalmente le trattative per una tregua o un trattato. Con questi territori conquistati, Putin può sedersi sulla sedia del vincitore e quindi guidare le trattative da una posizione di potere”.
“Putin si fermerà al Donbass? – si domanda ancora il militare – È la regione chiave di tutti i suoi obiettivi, la regione principe di questa guerra. Ma non sappiamo se lo sguardo andrà altrove. Tipo su Odessa, per togliere ogni sbocco sul mare all’Ucraina”. Insomma, Del Vecchio dà per scontata la conquista del Donbass da parte dei russi. Ma non esclude affatto che le mire espansionistiche di Putin possano estendersi fino alla città portuale di Odessa, considerata da sempre ‘russa’ dagli invasori.
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