Un governo che piace, piace da impazzire, inizia a non piacere più. I sondaggi storicamente favorevoli all’esecutivo Conte fin dal suo insediamento hanno di colpo voltato le spalle ai gialloverdi, fin qui sempre forti della benevolenza del popolo italiano. E lo hanno fatto nel momento peggiore, quello di tensione massima, sul tema che sta più a cuore al momento a Salvini e Di Maio: la manovra. Nei giorni più caldi per il Movimento Cinque Stelle e la Lega, ecco allora i dati Tecnè fotografare una realtà non facilissima da digerire. Per la prima volta, infatti, i due partiti ottengono un consenso inferiore al 50%, con il dato di chi non ha fiducia nel governo (46%) ormai prossimo a quello di coloro che ne danno un giudizio positivo (48%). Ancora alta la fiducia nel premier Conte e nei ministri, ma anche in questo caso inferiore alla maggioranza assoluta degli intervistati tranne che per Salvini, che si ferma al 50% esatto.
Basta entrare più nel dettaglio per capire il motivo dell’improvvisa perdita della fiducia da parte degli elettori. La bocciatura per la manovra è infatti secca: quasi il 50% degli italiani la ritengono negativa, solo il 40% la giudica positiva. Due sono gli elementi di allarme per il governo: il primo, la tendenza al ribasso, in quanto nel precedente sondaggio Tecnè la maggioranza approvava la manovra. Gli italiani stanno dunque cambiando idea riguardo ai provvedimenti del governo. Il secondo motivo di preoccupazione deriva dal fatto che la maggioranza ha ad oggi circa il 60% dei voti: se solo il 40% approva la manovra, vuol dire che circa un terzo degli elettori leghisti e grillini ha un giudizio invece poco lusinghiero.
Alla manovra e alle incertezze che la accompagnano si sommano poi le sensazioni sulla situazione economica, con i venti arrivati da Bruxelles nelle ultime settimane a far sentire tutto il loro peso. Gli italiani ritengono, il larghissima maggioranza, che le cose non miglioreranno e anzi resteranno stabili (51%), ma il 58% pensa anche che la crisi economica sia ancora in corso. Nel complesso quindi la visione è fortemente negativa (crisi che non cambierà) e ciò è in linea con la bocciatura della manovra: il governo non è a quanto pare visto come in grado di migliorare la situazione economica.
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