Una situazione sempre più esplosiva, quella che vede l’Europa ormai decisa nei suoi affondi all’Italia. Il premier Conte, preoccupato dai possibili sviluppi di una procedura d’infrazione in arrivo e già accompagnata da uno spread sopra quota 300 punti, incontrerà nei prossimi giorni i vertici della Commissione Europea, cercando di gettare acqua sul fuoco. Nel frattempo, però, nella maggioranza prende piede l’ipotesi di andare a elezioni anticipate, con una riforma del voto che permetta di governare avendo solo il 40 per cento.
Il piano al varo dei gialloverdi prevede anche l’istituzione di un Fondo Patrimoniale dove far confluire e mettere in vendita gli immobili dello Stato, qualora la situazione del debito pubblico precipitasse. A rivelarlo è il Corriere della Sera, che parla anche di piani per il Quirinale che prevederebbero l’elezione diretta del capo dello Stato. Scenari, alcuni anche parecchio improbabili, che danno però l’idea di un esecutivo che ora dell’Europa ha paura davvero.
L’isolamento italiano rispetto alle altre nazioni dell’Ue si sta facendo sempre più pericoloso e Conte, impegnato nell’impresa di ammorbidire un po’ Bruxelles, sa quanto già grave sia la situazione. “Se lo spread continua a lievitare, siamo pronti a prendere misure straordinarie per abbattere il debito”. È questo a far rispuntare l’idea del “Fondo patrimoniale degli italiani”.
Un’idea accennata dal ministro grillino per i rapporti con il Parlamento, Riccardo Fraccaro, quando assicura: “Siamo pronti a mettere in campo un piano di dismissione degli immobili”. Ipotesi difficile anche dal punto di vista costituzionale. Così restano, sullo sfondo, i pro e i contro di un ritorno anticipato alle urne. Che però finirebbero per scontarsi anche con la volontà del Quirinale. Una partita complessa e sempre più frenetica, per tutti.
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