Per sapere che tempo farà gli italiani si affidano sempre meno alle previsioni meteo televisive e se c’è chi ancora va a cercarle in rete sui siti tramite pc, la maggioranza invece preferisce affidarsi alle app sviluppate per tablet e smartphone.
Nel 1968 la RAI mandò in onda per la prima volta una striscia televisiva serale dedicata esclusivamente alla previsioni del tempo. La conduzione del programma fu affidata al Colonnello Bernacca, dell’Aeronautica Militare Italiana, che per quasi due decenni insegnò agli italiani a familiarizzare con i rudimenti della meteorologia e a sapersi districare tra millibar ed isobare.
Sono passati 50 anni e se sono cambiati radicalmente modi e tempi di consultare i servizi meteo, una costante resta: l’Aeronautica Militare è ancora percepita dagli italiani come una delle fonti più autorevoli in tema di previsioni meteorologiche, e la sua app gratuita MeteoAM è nella top 5 delle più scaricate, anche tra i Millennials. Le ragioni del suo successo stanno nell’affidabilità delle previsioni, nella grafica semplice ed intuitiva e, non da ultimo, nella quantità di informazioni molto dettagliate a cui volendo si accede facilmente. Inoltre uno dei pregi indiscussi dell’app, che contribuisce a renderla molto popolare, è la mancanza totale di pubblicità.
Il meteo è diventato una delle grandi passioni degli italiani: l’indagine “Tempo” dell’IPSOS ha evidenziato che il 63% dei nostri connazionali consulta le previsioni una volta al giorno, mentre il 26% dei possessori di tablet e smartphone apre le app meteo anche più volte nell’arco della giornata. Le donne sono più compulsive rispetto agli uomini perché dichiarano di essere mediamente più meteopatiche e più condizionate dal tempo nell’organizzazione e pianificazione delle loro giornate. Tutti indistintamente consultano le previsioni sia a breve che a lungo termine, anche se è risaputo che non possono essere attendibili perché non esistono modelli scientifici che permettono di sapere con certezza che tempo farà oltre le 48/72 ore. Ma la tentazione di dare una sbirciata e sapere in anticipo che tempo farà è forte e ci sono app e siti molto visitati che attirano visitatori proprio con le previsioni a lungo e lunghissimo raggio.
La strategia dell’incertezza
Le previsioni di questi servizi meteo sono molto affidabili a breve termine ma applicano la strategia dell’incertezza quando si misurano su tempi più lunghi: diventano scarsamente rassicuranti e fanno ampio uso di termini apocalittici. Se consultiamo le loro previsioni il lunedì per sapere che tempo farà il week end successivo è quasi certo che cadrà il diluvio, annunciato dall’icona con nuvole nere e fulmini. E se diamo un’occhiata alle previsioni per la prossima estate scopriremo che ci attende l’estate più torrida di sempre, visualizzata con grafici sulla scala cromatica che va dal giallo al rosso fuoco.
Aumentare l’incertezza fa bene al business perché spinge a visitare molto spesso il servizio cercando nuove previsioni che smentiscano o attenuino le precedenti : il sito meteo più cliccato di Italia, che non a caso è anche il più catastrofista, ha incassato oltre 10 milioni di euro di pubblicità negli ultimi 5 anni sfruttando questo meccanismo che incrementa costantemente il numero di accessi alle sue pagine.
Caronte, Hannibal e Lucifero
La maggioranza dei siti e delle app di servizi di previsione meteo hanno captato l’affare, aumentato la raccolta pubblicitaria dando maggiore spazio alle previsioni a lungo termine e ampio risalto alla portata delle perturbazioni in arrivo: perturbazioni rese più mediatiche e riconoscibili grazie a nomi ‘di battesimo’ – spesso mitologici – con cui vengono catalogate. Noi tutti ricorderemo Caronte, Hannibal e Scipione che hanno rimbalzato a lungo su web e televisioni.
E se ai tempi di Bernacca – quando il meteo non era ancora un affare – soltanto pochi giorni prima il pubblico televisivo veniva informato dell’arrivo di uno stagionale anticiclone dalle Azzorre (con i suoi esiti abbastanza prevedibili), adesso alcuni servizi meteo prevedono fin dall’inverno l’arrivo del tremendo “Lucifero” di turno che arroventerà l’estate a venire, ipotizzando scenari allarmistici che generano uno stato di timore in una parte della popolazione.
Chi è infastidito soltanto dalI’invadenza dei banner pubblicitari e vuole continuare a usufruire di questi servizi può scaricare la versione delle app a pagamento, garantita senza pubblicità. Per gli altri il consiglio è di consultare le previsioni meteo sulle app e sulle pagine web che si limitano a previsioni a breve termine ( 2 o 3 gg max), e che diramano solo le allerte della Protezione Civile.