Una tragedia nella tragedia, quella che il coronavirus sta portando con sé in queste settimane delicate e che riguarda, purtroppo, l’aumento degli episodi di violenza domestica che si stanno verificando in tutta Italia. Situazioni di tensione solitamente già esistenti, esasperate dalla convivenza forzata a causa della pandemia e delle restrizioni imposte dal governo. A denunciarlo è stata l’Onu, che ha invitato tutti i Paesi a tenere alta la guardi ritenendo “altamente probabile che il livello della violenza domestica aumenti, come già suggerito da indicazioni preliminari di polizia e operatori”.
L’Onu stessa ha anche ricordato come la casa possa essere, per donne e bambini, “un luogo di paura e abuso: una situazione che si aggrava in casi di isolamento come il lockdown”. Il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guteress, ha chiesto ai governi di intervenire concretamente per contrastare questo fenomeno. Il tutto mentre l’Oms ha sottolineato un incremento dei casi di violenza domestica.
I primi dati registrati in Cina, primo Paese a essere entrato in quarantena, dimostrano che le violenze domestiche sono raddoppiate dall’inizio del lockdown: a riferirlo sono alcune organizzazioni e associazioni che si occupano proprio del sostegno alle donne vittime di episodi di violenza. Anche la polizia francese ha diramato un allarme in queste ore, spiegando di aver registrato un aumento del 30% dei casi, dato simile a quello registrato in Turchia.
A rendere il tutto più preoccupante è il fatto che, a fronte dell’aumento dei casi, siano in diminuzione le chiamate per il sostegno psicologico e le richieste di informazioni, rese più difficili dalla costante presenza del partner nell’abitazione. Le stesse denunce spesso arrivano da segnalazioni di persone esterne o solo in casi estremi.
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