Una delle figure più contestate e discusse sui social tra quelle che compongono la maggioranza gialloverde, quella di Simone Pillon. Il senatore della Lega, neocatecumenale, si è detto convinto di riuscire a ottenere l’approvazione del suo ddl per la ridefinizione dello stato di famiglia e ha anche fissato una scadenza: entro Natale. L’obiettivo dichiarato da mesi è quello di abolire gli assegni di mantenimento, obbligare i genitori a un affido condiviso e obbligare chi vorrà divorziare a pagare figure mediatori famigliari. A scatenare la rabbia degli utenti sui social sono però soprattutto le parole rilasciate da Pillon a La Stampa sul divorzio, istituto che l’esponente del Carroccio vorrebbe vietare.
“Vorrei introdurre in Italia – ha spiegato Pillon – il convenant marriage americano: una forma di matrimonio indissolubile”. Il leghista ha poi aggiunto che vorrebbe “convincere ogni donna a tenere il suo bambino” e che se non ci riuscirà offrendo denaro, ricorrerà alle maniere forti: “Glielo impediamo”. Una frase che ovviamente ha provocato un maremoto virtuale tra gli utenti italiani in rete, che non hanno affatto gradito una presa di posizione così violenta su un tema da sempre molto delicato. La ricercatrice di statistica Linda Laura Sabbadini è andata all’attacco del ddl, sostenendo che finirebbe per “farci tornare al matrimonio indissolubile. E così le violenze contro le donne più facilmente continueranno, i conflitti esploderanno tra i separati in casa, e chi ci rimetterà? I bambini sempre meno sereni, e le madri e i padri più responsabili”.
Pillon ha fatto discutere, e parecchio, anche per le sue drastiche idee in tema dei diritti delle persone lgbt, sostenendo che il matrimonio tra persone dello stesso sesso “non esiste e, se fosse per me, abolirei le unioni civili”. Nelle scorse settimane l’Espresso aveva sollevato dubbi sulla bontà delle intenzioni del senatore di riformare l’affido condiviso, con la creazione di un apposito albo dei mediatori e l’
obbligatorietà del ricorso alla mediazione in caso di separazione e di divorzio. Lo stesso Pillon, infatti, vanta infatti nel curriculum un master breve di Mediazione Familiare accreditato dall’AIMEF e rientra quindi proprio nella categoria di quei mediatori che andrebbero a beneficiare del provvedimento.
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