Giuseppe Conte. Questo il nome e il cognome intorno al quale ruotano i piani per il futuro del Movimento 5 Stelle, una presenza che secondo molti esponenti pentastellati è sempre più imprescindibile per i mesi a venire. Se ne sarebbe convinto, stando ai ben informati, anche Beppe Grillo, in costante contatto con Roma: all’ex premier, il fondatore vuole consegnare il ruolo di guida, incaricata di riportare il partito agli antichi fasti ed evitare una definitiva implosione.
Un’operazione che va però condotta in breve tempo, perché da qualche settimana si registrano solo addii ed espulsioni e i sondaggi continuano a non sorridere più come un tempo. Grillo vorrebbe nei fatti nominare Conte capo politico, nonostante fino a poche settimane fa il fondatore fosse il più grande sponsor dell’organo collegiale allargato a scapito invece della figura unica. Tanto che il nuovo assetto era stato anche votato dalla piattaforma Rousseau. Per uscire da questa gabbia, il comico genovese sarebbe intenzionato a creare una segretaria politica, al posto dell’organo collegiale, a capo della quale nominare Giuseppe Conte.
E d’altronde Luigi Di Maio, in un’intervista a Repubblica, aveva lanciato segnali chiari: “Abbiamo fatto un percorso che ha portato il Movimento a evolversi. Questo processo può essere totalmente definito con l’ingresso di Giuseppe Conte nel MoVimento. È arrivato il momento di mettere la parola fine alle nostre ambiguità interne”. Conte avrebbe già dato la sua disponibilità di massima, con la definitiva fumata bianca che potrebbe arrivare nei prossimi giorni.
“Serve uno scatto con l’ingresso formale di Conte” è stata la posizione, chiara, di Manlio Di Stefano. E Sergio Battelli ha aggiunto che per il M5S “è giunto il momento di passare a un livello successivo. È il momento dell’evoluzione. Con chi ci sta. Con chi non rema contro. E spero che il presidente Conte possa far parte di un progetto di rinnovamento che non può più aspettare”. Conte non entrerà a far parte dell’organo collegiale, casomai dovrebbe presiederlo. Un modo per riavvicinare anche tanti scontenti ed evitare altre, pericolose fughe.
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