Dopo la Lega, anche il M5S batte un colpo sul green pass. Il partito di Matteo Salvini ha mollato definitivamente gli ormeggi proponendo di eliminare il certificato verde e tutte le restrizioni anti Covid entro il 31 marzo. Ora, anche se con diversi distinguo, anche il Movimento guidato da Giuseppe Conte si accoda. Durante una recente assemblea sono però emerse tutte le differenti posizioni tra gli esponenti pentastellati. Anche se la maggioranza di loro ormai chiede l’abolizione del green pass.
“Questa misura non ha fatto aumentare, se non di pochi numeri percentuali, i vaccinati. In compenso ci troviamo più di un milione di persone a casa che hanno diritto allo stipendio. Questa è una misura forzata, uno schiaffo enorme che blocca l’economia e in particolare il turismo… Con la fine dello stato emergenziale devono finire le restrizioni, deve finire tutto”, dichiara il senatore Mauro Coltorti durante l’assemblea del M5S.
“Il green pass non è uno strumento che amo. – gli fa eco la deputata Federica Dieni – poteva essere accettabile in un momento significativo dei contagi. Il problema si è verificato quando nel periodo di maggior numero di contagi sono stati fatti interventi precipitosi uno dopo l’altro. Vogliamo prorogare l’emergenza fino a marzo? Va benissimo, ma a marzo deve finire: questa non può essere la normalità”.
“Dire che siamo fuori dall’emergenza non è supportato dai dati. Facciamo le cose con gradualità, teniamo una linea equilibrata e non estremista come altri gruppi politici”, frena però la senatrice M5S Elisa Pirro. “Ritengo che le misure adottate per fronteggiare il Covid siano giuste”, rivendica la deputata Elisa Scutellà. “Il M5S deve iniziare ad avere una linea politica chiara. – le zittisce però la deputata Patrizia Terzoni – Fuori dal palazzo dicono che siamo diventati gli zerbini del Pd e di Speranza. Perché Sileri va in tv a difendere la linea di Speranza? Ci vada Speranza a difenderla”.
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