C’è un problema nella maggioranza. Con un nome preciso, “metodo Lega”, che inizia a infastidire non poco tanto il premier Conte quanto il leader del Movimento Cinque Stelle Luigi Di Maio. “Sporcano qualunque provvedimento preso da noi” è l’accusa contro Salvini: goccia che ha fatto traboccare il vaso, lo smarcamento del Carroccio dal memorandum con la Cina, che ha visto impegnati proprio il presidente del Consiglio, il numero uno dei grillini e il capo dello Stato Sergio Mattarella.
Una lista lunghissima di attriti che comprende il reddito di cittadinanza, la legge sblocca-cantieri, l’alta velocità Torino-Lione. Tutte situazioni in cui il Carroccio si è comportato “più da opposizione che da forza di governo”. I grillini, di contro, rivendicano la loro fedeltà alla causa: “Conte ha difeso Salvini sull’immigrazione a Bruxelles”. Il vaso, ora, è però pieno. E come spiega La Repubblica, il Movimento ha deciso di adeguarsi agli standard del suo alleato.
“Faremo anche noi un po’ di opposizione nella maggioranza” è la nuova linea pentastellata. E d’altronde, considerando i sondaggi sempre più a vantaggio del Carroccio, reagire è l’unico modo per non rimanere schiacciati da una Lega cannibale, sempre più forte, onde evitare di venire spremuti finché al governo e poi gettati via quando Salvini deciderà di andare a elezioni anticipate.
Non è un caso, allora, che anche Di Maio abbia iniziato il suo personale processo di smarcamento. Di fronte agli allarmi di Confindustria, che paventava lo scenario di un’Italia ferma nel 2019, Salvini aveva commentato parlando di “gufi che saranno smentiti dai fatti”. Il leader del Movimento, invece, ha mostrato tutt’altro atteggiamento: “Timori condivisi dal governo”. Il nuovo corso è già iniziato.
Aiuto, si è spaccata la Lega: scontro interno sul Congresso delle Famiglie