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Quando l’allarmismo si svela un bluff in poche ore: caro Salvini, ma quale tubercolosi…

Partiamo da qui, dalle parole del ministro dell’Interno Matteo Salvini che ha detto: “Immigrato malato e in fuga, forse inconsapevole della gravità della sua condizione. Quanti casi come questo? Purtroppo la tubercolosi è tornata a diffondersi, gli italiani pagano i costi sociali e sanitari di anni di DISASTRI e di invasione senza regole e senza controlli. Dicevano che eravamo cattivi, allarmisti, pericolosi… Ce l’ho messa e ce la metterò tutta per invertire la rotta”. Bene, passano poche ore e dalla maggioranza arriva una precisazione di chi ha competenza in materia, cioè la ministra della salute Giulia Grillo, la quale ha smentito il ministro dell’Interno con parole più che mai chiare: “In Italia non c’è alcun allarme per la tubercolosi in relazione alla presenza di migranti, altrimenti il ministero e l’Istituto superiore di sanità lo avrebbero segnalato”.

Lo ha affermato la ministra della Salute, Giulia Grillo, in riferimento all’allarme su un rischio di aumento di casi di Tubercolosi lanciato nei giorni scorsi dal ministro Matteo Salvini su Facebook, dopo la fuga da un centro di un migrante malato.

“Abbiamo un dipartimento prevenzione attivo h24 e va sottolineato – ha detto Grillo – che i casi di Tbc in Italia sono in calo, passando da 9,5 casi per 100 mila abitanti del 1995 a 6,5 nel 2017”. Inoltre, ha sottolineato Grillo presentando i lavori del Comitato regionale Oms Europa che si terranno a Roma, “abbiamo dei protocolli molto serrati e rigidi per il controllo delle malattie infettive. Finora l’Italia è riuscita sempre a controllare bene tutti i casi eventualmente verificatisi, non ultimi quelli relativi ai migranti della nave Diciotti”.

La ministra Grillo ne ha parlato a margine della discussione sul decreto che porta il suo nome. Il decreto, ha spiegato Grillo, “mira a garantire la copertura di medici specialisti almeno per quest’anno, in attesa della più ampia riforma della formazione medica”. L’obiettivo, ha chiarito, “è sbloccare i vincoli e le incompatibilità al fine di permettere ai medici laureti l’accesso ai concorsi e bandi per le specialità mediche”.

Dunque, ha aggiunto, “stiamo cercando di risolvere il problema di bandi medici che vanno attualmente deserti, dalle convenzioni alla medicina generale, dalla pediatria di libera scelta all’area dell’emergenza-urgenza. Per questo lavoriamo a un decreto legge: anche se non è la soluzione migliore – ha commentato il ministro – è necessario e dobbiamo intervenire”.

“È in arrivo un decreto ‘sblocca-concorsi’ per i medici, per fare fronte alla carenza di medici specialisti ovviando al fatto che vari bandi vadano al momento deserti. Dovremo fare un provvedimento d’urgenza – ha detto il ministro della salute Giulia Grillo presentando i lavori del Consiglio regionale Oms Europa – altrimenti c’è il rischio che si interrompano i servizi e non possiamo permetterlo. Stiamo cercando di risolvere il problema di bandi che vanno deserti da medicina generale a pediatria”.

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