L’accusa, violenta, di aver umiliato la democrazia ed esautorato il Parlamento. Un grido feroce che si è levato da più parti contro la maggioranza gialloverde. Accompagnato da un altro, non di minor rilievo. Nel mirino, ancora una volta, il ministro più discusso della recente storia politica italiana, Danilo Toninelli. In particolare, L’Huffington Post gli imputa una certa “allergia” alle commissioni d’inchiesta.
“Se ne forma una, inciampa. Prima la commissione sul ponte Morandi di Genova: un decollo faticoso, perché vari “pezzi” scelti dal ministro non andavano bene. Poi la commissione di indagine sul rapporto costi/benefici del TAV, la cui composizione è da più parti contestata. Non avrebbe i requisiti di terzietà e obiettività che per definizione devono caratterizzare ogni analisi che voglia esprimere valutazioni corrette e affidabili”.
L’accusa mossa a Toninelli è quella di aver designato personalmente 5 su 6 componenti della commissione, tutti soggetti che già avevano manifestato opinioni contrarie all’opera. Una mossa che ha fatto infuriare molti esponenti del mondo industriale che da mesi manifestano per l’approvazione dell’alta velocità.
Quello che si lamenta, in particolare, dell’atteggiamento di Toninelli è la sua tendenza a trasformare tutto in barzelletta, senza affrontare con la dovuta gravità un problema delicato e che nel corso del recente passato ha spaccato letteralmente in due il tessuto sociale, con la popolazione divisa.
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