Ma come è possibile che un vecchio boss di Cosa Nostra, latitante da 30 anni, permetta ad uno sconosciuto di scattarsi un selfie con lui, immortalando così il suo volto che nessuno vede più da decenni? Eppure è proprio quanto successo a Matteo Messina Denaro. L’erede di Totò Riina è stato arrestato ieri nella clinica La Maddalena di Palermo, mentre attendeva il suo turno per effettuare la chemioterapia. Il paziente Messina Denaro si presentava sotto le mentite spoglie di Andrea Bonafede, un uomo residente a Campobello di Mazara, nel Trapanese, proprio a un tiro di schioppo dal Paese natale del boss.
Le sue false generalità non hanno però tratto in inganno gli uomini dei carabinieri, accorsi in forze per effettuare la più importante operazione antimafia degli ultimi anni dopo l’arresto di Bernardo Provenzano nel 2006. Ma a far discutere è il fatto che il quotidiano La Verità oggi pubblichi un selfie scattato da Matteo Messina Denaro insieme ad un infermiere della clinica dove si stava curando. Una leggerezza incredibile per un uomo il cui volto non veniva immortalato da quando era giovane e bello negli anni ‘90.
La fotografia pubblicata dal quotidiano diretto da Maurizio Belpietro mostra un infermiere sorridente accanto ad un uomo che si lascia andare ad un sorriso molto simile. Ebbene quell’uomo apparentemente comune è proprio Matteo Messina Denaro. Il boss non sembra neanche troppo preoccupato dalle sue precarie condizioni di salute a causa del cancro al colon che lo ha colpito qualche anno fa.
Ma il fatto che l’infermiere si sia voluto fare un selfie proprio con lui fa riflettere. Possibile che volesse farsi fotografare con un paziente tra i tanti con cui aveva stretto un buon rapporto? Oppure, come sospetta qualcuno, l’infermiere era perfettamente a conoscenza di chi si trovava di fronte a lui e volesse scattare una foto ricordo? In ogni caso si tratterebbe di una leggerezza imperdonabile da parte del boss che rischiava così di essere riconosciuto.
Ma a testimoniare che Matteo Messina Denaro si sentisse tranquillo in tutti questi anni, è il fatto che girasse indisturbato tra Trapani e Palermo, dove tutti lo cercavano, senza neanche essersi sottoposto a particolari operazioni di chirurgia estetica. Evidente la sua latitanza era assicurata ad alti livelli, questa una delle ipotesi investigative sul tavolo degli inquirenti. Resta da capire da chi e perché.
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