Ilaria De Rosa, giovane hostess trevigiana di 23 anni, per giorni è stata oggetto di un crescente mistero che ha coinvolto i suoi familiari, amici e la Farnesina. Lavoratrice per la compagnia aerea lituana Avion Express, Ilaria era volata a Jeddah, in Arabia Saudita, all’inizio di maggio. I suoi familiari e amici, non ricevendo risposta ai loro messaggi, hanno temuto il peggio.
Dopo il suo arrivo a Jeddah, Ilaria si è registrata presso l’hotel in cui avrebbe dovuto soggiornare in attesa del suo volo di ritorno. Un video di sicurezza l’ha poi mostrata mentre saliva in auto con tre uomini, poi sparita. Il suo telefono rimase spento, nessuna traccia di lei era rintracciabile. I suoi genitori, preoccupati, si sono rivolti ai carabinieri di Castelfranco Veneto per denunciare la sua scomparsa.
Il mistero è stato svelato quando, grazie all’ambasciata italiana, è emerso che Ilaria era stata rinchiusa in una prigione araba. Le ragioni dell’arresto rimangono oscure, con poche informazioni che filtrano e alcune voci che menzionano possibili questioni di droga – un crimine che in Arabia Saudita comporta pene molto severe.
Ilaria De Rosa è una giovane donna rispettata e competente. Parla quattro lingue e, dopo aver ottenuto il suo diploma in Scienze Umane a Treviso, ha vissuto in Germania lavorando come hostess per la compagnia aerea Neos, prima di trasferirsi a Maastricht, nei Paesi Bassi, per iscriversi allo United World College.
La vicenda è ora nelle mani della procura di Roma, competente per le questioni di giustizia che riguardano gli italiani all’estero, e della Farnesina. Quest’ultima ha assicurato di essere in contatto con le autorità locali per fare luce sulla situazione. Nel frattempo, l’angoscia per la sorte di Ilaria cresce tra coloro che attendono il suo ritorno, con la speranza che la sua detenzione sia il risultato di un tragico malinteso.