Salvini e il crocifisso. Lo strumento per eccellenza del Capitano nel corso degli ultimi mesi di campagna elettorale, proseguita nonostante lo sbarco al Viminale, l’oggetto attraverso il quale mandare messaggi chiari e decisi agli italiani, parlando ancora una volta alla loro pancia. Scatenando puntualissime polemiche, accuse di strumentalizzazione, di mancanza di rispetto nei confronti di chi crede e non vorrebbe vedere esposti i propri simboli religiosi a ogni occasione.
Contro il Capitano, protagonista in Senato dell’ennesimo richiamo al mondo cattolico del quale si è fatto paladino, anche padre Antonio Spadaro, direttore di Civiltà Cattolica, che in un’intervista a Repubblica ha dichiarato: “Conte ha chiesto a Salvini di evitare accostamenti tra simboli politici e religiosi, parlando di atto di ‘incoscienza religiosa’ . Ha notato un doppio rischio: offendere il sentimento dei credenti e offuscare il principio di laicità, tratto caratteristico dello stato moderno. Sono affermazioni del tutto condivisibili”.
“Salvini – continua Spadaro – ha citato Giovanni Paolo II e mostrato un rosario. Eppure proprio Giovanni Paolo ricordava come il cristianesimo abbia riconosciuto fin dalle sue origini una sana laicità della società civile. Oggi invece vediamo che le forza sovraniste hanno bisogno di fondarsi anche sulla religione per imporsi. Nella coscienza del cittadino e del credente questo crea sempre ferite”.
Spadaro era stato criticato in passato dai fan di Salvini per aver pubblicato immagini della Madonna naufraga in mare: “In realtà a essere scomodo è il Vangelo stesso. L’allora ministro dell’Interno aveva ringraziato ufficialmente Maria per l’approvazione del decreto sicurezza bis. Ma il credente sa bene che la devozione mariana è sempre stata associata alla salvezza dei naviganti e dei naufraghi, chiunque essi fossero”.
Così Conte ha demolito Salvini: il testo completo del suo intervento in Senato