Il no di Conte al Mes ha scatenato reazioni vibranti e di segno opposto all’interno dell’arco politico italiano. Il premier, nel presentare le nuove misure del governo contro la diffusione del coronavirus, aveva spiegato: “Non è una panacea, se prendiamo i fondi dovremmo aumentare le tasse e tagliare la spesa. C’è il rischio stigma”. Parole che non sono piaciute innanzitutto a uno dei principali attori della squadra giallorossa, Nicola Zingaretti, pronto a ribattere: “Non si può liquidare il tema con una battuta alla stampa. Il Mes va discusso in Parlamento”.
Oltre al Pd, che da tempo aveva espresso parere favorevole all’adesione al Mes, anche Matteo Renzi è andato subito all’attacco di Conte, mostrando tutto il suo disappunto: “D
icendo no al Mes Giuseppe Conte fa felici Meloni e Salvini ma delude centinaia di sindaci e larga parte della sua maggioranza”.
Con un post lanciato su Facebook, lo stesso Renzi ha poi aggiunto: “Il tempo dimostrerà come questa decisione sia un grave errore politico – continua in un post su Facebook – e soprattutto un danno per gli italiani”. Di altro avviso la leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, che invece ha salutato entusiasta le parole del premier: “Il premier ci ha dato ragione, non è un regalo”. 
Sempre Meloni ha chiosato: “Speriamo che Zingaretti e Gualtieri si mettano l’anima in pace. Il presunto risparmio è risibile, se prendessimo prestiti del Mes i mercati ci vedrebbero come appestati. Ora speriamo che Zingaretti, Gualtieri e la stampa allineata, che conducono una campagna ideologica pro Mes, si mettano l’anima in pace”.
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