Tutti contro la manovra gialloverde. Non solo l’Europa, che continua la sua battaglia a distanza. Ma anche un’Italia che per la prima volta ha visto scendere in piazza fianco a fianco gli imprenditori e i sindacati, tutti concordi nell’individuare in Salvini e Di Maio i comuni nemici da battere. Matteo Zoppas, presidente di Confindustria Veneto, ha parlato senza troppi giri di parole di misure che renderanno gli italiani più poveri perché non puntano su lavoro ma sull’assistenzialismo con il reddito di cittadinanza.
E ha dato appuntamento a tutti per il 13 dicembre, a Milano. Data in cui la protesta marcerà per le strade e sarà animata da tutto il mondo delle imprese: oltre a Confartigianato, Confcommercio e Confindustria. E la piazza di Milano non è stata scelta a caso perché nel mirino ci sono la Lega e il suo leader Matteo Salvini, reo di aver stretto un patto “scellerato” con i Cinque Stelle con i quali condivide scelte che tradiscono le promesse fatte dalla Lega in campagna elettorale.Un giorno da segnare in rosso sul calendario e che segna la definitiva rottura tra il mondo del lavoro e dell’industri a il governo gialloverde. In queste ore all’attacco dell’esecutivo Conte sono andati, in ordine sparso, il presidente di Confindustria Vincenzo Boccia, il presidente di Confindustria Vicenza, Luciano Vescovi, e il leader della Piccola industria Carlo Robiglio, secondo il quale “Nessuno vuole investire in Italia e c’è chi ha paura che finisca in una Caporetto”.Una sfiducia che si registra anche al sud: nel rapporto sulle imprese giovani del terziario realizzato da Confcommercio, emerge la richiesta di ridurre le tasse potenziando investimenti per la ricerca e l’innovazione per le imprese. Oltre la metà delle imprese giovani, il 55,3 per cento, ritiene poco o nulla efficaci la manovra del governo per affrontare la crisi.
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