La Chiesa si trova a fare il tifo, come uno spettatore seduto sul divano di fronte a una partita della sua squadra del cuore. Non può, per ovvie ragioni, prendere apertamente posizione. Ma dalle urne spera che il prossimo 26 maggio esca un risultato sgradito a quel Matteo Salvini che si sente più forte e continua a portare avanti una politica di rifiuti e porte chiuse, che non disdegna di tanto in tanto qualche silenziosa carezza alle destre estreme e che il papa continua a rifiutare di ricevere.
Come riportato dal Fatto Quotidiano, il clima che si respira nel mondo cattolico è uno, generale: “I Cinque Stelle qui da noi sono di casa – confessa un cardinale alle pagine della testata – bussano e noi diamo ascolto quando chiedono consigli. Il problema è l’alleato Salvini: ha superato il limite, si è infilato in una diatriba continua con Bergoglio”.
Gualtiero Bassetti, il capo dei vescovi italiani, rintuzza sempre gli assalti verbali di Salvini: “Attacchi noi se vuole, non chi aiuta gli altri”. Proprio Bassetti, in un raro momento di quiete, aveva parlato con il leader della Lega, raccogliendo il suo desiderio di conoscere papa Francesco. Il pontefice era stato però inflessibile: “Finché non cambia modi e linguaggio, non è possibile stringergli la mano”.
Non resta, allora, che continuare la lotta. Senza arrendersi. Nella speranza, per il mondo cattolico, che le urne a lungo andare finiscano per punire quel Salvini che, forte dei sondaggi e dei suoi modi duri, continua ad andare avanti sempre e comunque, non fermandosi neanche quando è dalla Chiesa che arrivano voci contrarie. Potranno gli italiani assecondare in massa un “nemico” del Vaticano e sancirne così la vittoria? A breve la risposta, tutt’altro che scontata.
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