Lo scontro nella maggioranza si fa sempre più acceso, dopo la decisione di accantonare lo scudo fiscale per gli evasori. Un provvedimento lasciato fuori dalla manovra non senza forti tensioni, con tanto di successivo scaricabarile sulle responsabilità. Per il ministro dello Sviluppo economico Adolfo Urso, si tratta di “una richiesta di Forza Italia, una delle forze di maggioranza”. Ma per il berlusconiano Francesco Paolo Sisto (viceministro della Giustizia) le cose non stanno affatto così: “La proposta sullo scudo nasce da uno studio interministeriale, promosso dal ministero dell’Economia e dal ministero della Giustizia”. (Continua a leggere dopo la foto)
Sisto ha poi aggiunto: “In una delle riunioni, a cui ho partecipato assieme al collega del Mef Maurizio Leo, è stata esaminata la possibile estinzione dei reati ‘per comportamento riparatorio’: tu paghi il cento per cento di quel che devi pagare e a fine corsa, se hai pagato tutte le rate unitamente ad una sanzione ridotta, estingui i cosiddetti ‘reati formali’, i piccoli reati”. (Continua a leggere dopo la foto)
E ancora: ”Questo è stato il principio che i due ministeri insieme hanno valutato: non è affatto un condono”. Un braccio di ferro che ha dunque lasciato strascichi nella maggioranza, con l’asticella della tensione pericolosamente sopra la soglia di guardia. Tanto da spingere Giorgia Meloni ha una decisione a sorpresa. (Continua a leggere dopo la foto)
Dopo i tumulti interni alla maggioranza sulle misure della manovra in campo fiscale, Meloni ha infatti preferito rimandare di un giorno la partecipazione in prima serata a Porta a Porta: non sarà più il 21 ma il 22 dicembre, al contrario di quanto precedentemente annunciato. La priorità, al momento, spetta al tentativo di riappacificare la coalizione.
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