Arrivata in Senato per il voto di fiducia al governo Conte, Liliana Segre è stata accolta dagli applausi partiti da molti colleghi di Palazzo Madama, che si sono alzati in piedi per omaggiare la sopravvissuta ai lager nazisti. Non un tributo bipartisan, però, come evidenziato da Caterina Biti del Pd che, attraverso i social, ha puntato il dito contro le opposizioni: “Poco fa è entrata in aula la senatrice Segre, è stata accolta da un applauso. Non di tutti. Ci siamo alzati in piedi, per metà emiciclo. Nell’altra metà pochi, pochissimi, neanche le dita di una mano. Le ricorderò quelle dita di una mano”.
Il Partito Democratico denuncia anche attacchi sui social alla senatrice a vita: “Ancora una volta la rete e gli haters prendono di mira Liliana Segre – si legge attraverso l’account Twitter dei deputati dem – Insulti e minacce ignobili verso una donna straordinaria. Dovremmo solo portare rispetto per il suo senso profondo della democrazia e d’amore verso il Paese”.
Liliana Segre aveva annunciato in precedenza che si sarebbe recata in Senato per votare la fiducia al governo Conte. “Non partecipo ai lavori del Senato da molti mesi perché, alla mia età, sono un soggetto a rischio e i medici mi avevano caldamente consigliato di evitare. Contavo di riprendere le mie trasferte a Roma solo una volta vaccinata, ma di fronte a questa situazione ho sentito un richiamo fortissimo, un misto di senso del dovere e di indignazione civile” aveva spiegato.
Una volta in Senato, Segre ha ribadito: “Sono venuta a votare sì. Che sia venuta è già una risposta”. E sulle parole pronunciate questa mattina dal presidente del Consiglio: “Sono stata prestata alla politica, senza essermene mai occupata, dal presidente Mattarella che un giorno mi ha fatto senatrice a vita. Io sono spettatrice. Ho iniziato molte cose tardi ma tardi così non pensavo. Devo rileggere quel discorso, capire se ha toccato certi punti che mi interessano”.
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