Un Comitato di Salvezza Nazionale. Idea lanciata da Salvini a Milano e subito ripresa dal numero due della Lega, Giancarlo Giorgetti, che ha rilanciato la proposta indirizzandola al premier Conte: “È evidente al mondo intero che il governo in carica è diviso su tutto e di conseguenza incapace di decidere alcunché. Non sa se durerà tre giorni, tre mesi o tre anni. L’unica certezza è l’incertezza. Quindi bisogna stabilire cosa sia davvero l’interesse del Paese: impedire a Salvini di andare a governare o risolvere alcune questioni urgenti e poi votare? La più antica democrazia del mondo, il Regno Unito, era in una fase di stallo politico e per uscirne ha fatto decidere il popolo”.
Parole arrivate in un’intervista rilasciata da Giorgetti alla Stampa, con annesso affondo ai giallorossi: “Mi sembra che l’atteggiamento prevalente fra chi oggi governa sia un altro, cioè tiriamo a campare non facendo un c… nella speranza di logorare Salvini. Il problema è che questo stallo non logora Salvini, ma l’Italia e i suoi responsabili. Un Conte Tre? Mamma mia… Credo che un governo del genere dovrebbe riflettere il sentimento che c’è nel Paese, quindi nei gruppi presenti in Parlamento. Tutti, da LeU a FdI. Per fare quelle quattro o cinque cose urgentissime, compresa la nuova legge elettorale”.
La notizia, però, è che al di là delle polemiche sull’eventuale legge elettorale, anche Giorgetti come Salvini avrebbe già un nome in mente come premier di un governo d’emergenza: quello di Mario Draghi. Una candidatura assai sorprendente, considerando come la Lega abbia da sempre portato avanti una personalissima battaglia contro Bruxelles. E che però rientrerebbe nel tentativo di togliere un po’ di trucco sovranista dal volto del partito per passare a un make-up più responsabile, nel tentativo di interrompere l’emorragia di voti dei militanti in fuga verso le braccia di Giorgia Meloni.
Giorgetti non ha nominato direttamente Draghi nell’intervista, parlando genericamente di “qualcuno attualmente disoccupato che gode di prestigio, ha fatto bene in Europa e così via”. Gli indizi, però, portano tutti all’ex governatore della Banca Centrale Europea, sul quale d’altronde si era già espresso Salvini in passato indicandolo addirittura come possibile Presidente della Repubblica: “Mario Draghi presidente della Repubblica? Rispondo come quando me lo chiesero la prima volta: why not? Non avremmo controindicazioni, ma non decido io i destini altrui”.
Salvini perde consensi e apre all’inciucio: “Tutti insieme per il bene del Paese”