Vai al contenuto

Il piano Draghi per far ripartire l’Italia: riaperture graduali e solo “all’aperto”

Osare di più in alcuni settori per favorire una ripresa il più rapida possibile e meno in altri, onde evitare pericolose impennate della curva dei contagi. Questo il piano del premier Mario Draghi per le riaperture, invocate da più parti in queste settimane ma ancora rinviate. Per il presidente del Consiglio, il Comitato tecnico-scientifico dovrà stilare nuovi protocolli, meno stringenti, per dare un segnale, anche psicologico. Con dei limiti: le fiere, per esempio, al momento dovrebbero restare vietate.

Il piano Draghi per far ripartire l'Italia: riaperture graduali e solo "all'aperto"

Stando a quanto riportato dall’Huffington Post, il piano messo a punto da Draghi virerebbe tutto sulla competitività, che l’Italia rischia di perdere continuano con la strategia dei lockdown. Soprattutto in settori come il turismo, dove è necessario darsi subito delle regole anche per non perdere il passo con gli altri Stati. In Grecia, per esempio, dal 14 maggio si tornerà a ospitare turisti, con il rischio di un esodo di massa soprattutto di italiani.

Il ragionamento di Draghi è legato anche alla necessità di garantire una riapertura meno rigida per permettere ad alcuni settori, come quello dei matrimoni, di fatturare una cifra degna di questo nome. Il presidente del Consiglio ha così chiesto al Cts di lavorare su protocolli che tengano conto anche della sostenibilità di alcuni settori falcidiati dalla pandemia. Fissando nei reparti più in affanno delle asticelle meno pesanti, parametri che consentano di evitare aperture solo di facciata. Anche se in via non ancora ufficiale, scienziati e tecnici, recependo le indicazioni arrivate dal presidente del Consiglio, sono orientati a imperniare la strategia per la riapertura sul criterio della gradualità e della “scalabilità delle misure”, che scatteranno via via che la situazione epidemiologica sarà più confortante e la campagna vaccinale entrerà finalmente nel vivo.

Un primo traguardo potrebbe essere la metà di maggio, in linea con le previsioni del Ministero dell’Economia che legano l’avvio della ripresa da aprile, ma con un’accelerazione da giugno. Un allentamento delle misure restrittive potrebbe esserci per cinema, teatri e per le arene: potrebbe essere permesso assistere a spettacoli previa prenotazione, tampone eseguito nelle 48 ore precedenti o se si è stati già vaccinati con entrambe le dosi. Per maggio potrebbe essere inoltre concesso a ristoranti e bar di aprire, magari anche solo la sera, solo con tavoli all’aperto e su prenotazione.

Ti potrebbe interessare anche: Camici-gate in Lombardia: arriva la Finanza e l’assessore leghista cancella WhatsApp

Hai scelto di non accettare i cookie

Tuttavia, la pubblicità mirata è un modo per sostenere il lavoro della nostra redazione, che si impegna a fornirvi ogni giorno informazioni di qualità. Accettando i cookie, sarai in grado di accedere ai contenuti e alle funzioni gratuite offerte dal nostro sito.

oppure