Chi rottama il rottamatore? Ci stanno provando, all’interno del Pd, al termine del Forum programmatico andato in scena a Milano e che, di fatto, ha segnato il via libera sul fronte degli attacchi a Renzi, di colpo bersaglio di critiche di ogni sorta. A sparare contro l’ex premier anche tanti suoi vecchi sostenitori o addirittura membri dei precedenti esecutivi, al punto che, come spiega Il Giornale, Maria Elena Boschi e Teresa Bellanova hanno lasciato la kermesse prima della chiusura, spaventate e infastidite dal clima di odio che si respirava.
Il senatore renziano Salvatore Margiotta ha sbottato su Twitter: “Io e altri colleghi, nella scorsa legislatura, abbiamo sostenuto governi che hanno fatto ottime cose. Ma ora ministri di quei governi, da noi sostenuti, ci dicono che abbiamo sbagliato. Noi, eh, mica loro”. Non proprio il modo miglior per avvicinarsi al congresso, con le primarie di febbraio che decreteranno il nome del nuovo leader dem. Primarie alla quali potrebbe partecipare, a gran sorpresa, l’attuale segretario Maurizio Martina.
Una candidatura, quella di Martina, che potrebbe rimescolare le carte proprio quando all’orizzonte si profilava un duello vecchia scuola, uno contro uno, tra Nicola Zingaretti e Marco Minnitti. Il terzo incomodo potrebbe addirittura compromettere l’esito, con nessun candidato capace di superare la soglia del 50% anche a fronte di una partecipazione che, stime alla mano, non si preannuncia altissima, anzi. A quel punto, ad eleggere il candidato sarebbe l’Assemblea nazionale, con un ballottaggio a scrutinio segreto tra i due più votati.Eventualità da prendere in considerazione, ovviamente. E della quale, rivelano alcuni dem, hanno parlato nelle scorse gli stessi Zingaretti e Minniti, che si sono incontrati in quel di Roma nei giorni scorsi. Il patto tra i due? Chiunque sia il vincitore, si appoggeranno reciprocamente sia in caso di voto dell’assemblea che alle prossime europee (l’idea è quella di un listone di centrosinistra con varie sigle). Una mossa per cercare di far fuori dal Pd lo scomodo Renzi, la cui ombra continua pericolosamente ad aleggiare mettendo a rischio i piani di tutti.
Renzi showman, l’ultimo trucchetto per cercare di sopravvivere