
Destano scalpore le recenti dichiarazioni della presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen circa il suo interesse verso il risparmio privato. Le sue parole hanno immediatamente allarmato molti italiani, una popolazione rinomata per la sua capacità di accantonare denaro, una tradizione tramandata di generazione in generazione, con l’obiettivo di garantire un futuro sicuro ai discendenti. “L’Europa possiede tutte le carte in regola per guidare la competitività. Questo mese, introdurremo l’Unione del risparmio e degli investimenti”, ha dichiarato von der Leyen su X, concludendo poi con una nota che ha innescato ulteriori timori: “Trasformeremo i risparmi privati in investimenti necessari“. Questo in pratica significa che i cittadini dovranno sbloccare quanto accumulato. Probabilmente verranno introdotte norme e regolamenti che renderanno difficile il mantenimento del risparmio.

Poco dopo un colloquio con Antonio Costa, presidente del Consiglio Ue, Christine Lagarde, presidente della Bce, e Paschal Donohoe, presidente dell’Eurogruppo, Ursula von der Leyen ha reso noto il piano di Unione del Risparmio e degli Investimenti, in vista dell’Eurosummit di marzo. Costa ha evidenziato la necessità di collaborazione tra le istituzioni europee: “Dobbiamo unire le forze per far sì che l’Ue diventi più prospera, agile e resiliente, migliorando la nostra competitività e sicurezza“. Ecco la questione: i risparmi degli italiani potrebbero essere destinati a sostenere il riarmo europeo. Von der Leyen ha ribadito questo concetto anche durante una conferenza stampa sui primi cento giorni del suo nuovo mandato. L’Unione Europea ha pianificato un investimento di 800 miliardi di euro nelle spese militari.

L’obiettivo è sfruttare l’aumento delle spese per la difesa fissato al 2% del PIL per ogni Stato membro. Gli 800 miliardi non saranno soggetti ai vincoli del Patto di Stabilità. Tuttavia, Ursula von der Leyen ha avanzato una proposta ulteriore: mobilitare i risparmi privati dell’Europa per incentivare gli investimenti nei mercati interni. In sintesi, l’Europa punta a rilanciare il settore della difesa (con benefici per Francia e Germania) attingendo dai risparmi dei cittadini. E, considerando che gli italiani sono tra i maggiori risparmiatori, potrebbero pagare il prezzo più alto di questa iniziativa.