Sondaggi, previsioni, bilanci anticipati. Le elezioni europee sono accompagnate come al solito da una lunga serie di profezie, più o meno apocalittiche, che riguardano tutti i partiti, nessuno escluso. Difficile capire in anticipo chi, alla fine, riuscirà ad avere la meglio. Di certo, un premio è già possibile assegnarlo, con tutta probabilità. Quello, nello specifico, del candidato meno amato di tutti. Si tratta di Aurelio Tommasetti, rettore in scadenza all’Università degli studi di Salerno e candidato con la Lega di Matteo Salvini.
Tommasetti, candidato nella Circoscrizione Meridione alle Europee 2019 nella sua propaganda elettorale si è inizialmente guardato bene dall’associare direttamente il suo cognome alle parole ‘Lega’ e ‘Salvini’. Ha portato avanti con disinvoltura la cosiddetta ‘campagna di posizionamento’ quella per intenderci che annuncia la ‘discesa in campo’ , dura fino a circa 20 giorni prima del voto e non prevede l’associazione del candidato della società civile con un simbolo di partito. I santini elettorali col simbolo leghista sono arrivati ora che siamo agli sgoccioli.Tuttavia il candidato della Lega ha un problema bello grosso: è rettore universitario. E nel suo ateneo c’è una battagliera fetta di studenti (a dire il vero non solo studenti, anche docenti universitari, direttori di master, tecnici, assistenti e via discorrendo) che ritiene inopportuno associare Unisa (il cosiddetto ‘ateneo di Fisciano’ ) con le politiche della Lega Nord. E così sotto ogni post sponsorizzato volano insulti e battute d’ogni tipo: “Prima il Mezzogiorno’ disse il candidato il cui logo di partito include Alberto da Giussano…”.
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