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Quirinale, Salvini incorona Berlusconi: “Il caso Zan dimostra che possiamo farcela”

Silvio Berlusconi lanciatissimo verso il Quirinale. È questa la convinzione sempre più salda dei suoi alleati di centrodestra. A sancire la candidatura del Cavaliere alla presidenza della Repubblica è ancora una volta Matteo Salvini. Giovedì 28 ottobre, il leader della Lega è ospite del Cavaliere, insieme alla delegazione dei suoi ministri, nella sua nuova residenza romana di Villa Grande, per un pranzo con i colleghi forzisti. Berlusconi coglie anche l’occasione per rimettere in riga i ministri ribelli Renato Brunetta, Maria Stella Gelmini e Mara Carfagna.

Berlusconi vuole il Quirinale

“La vicenda della legge Zan ci dimostra che per l’elezione del Quirinale siamo imprescindibili. Siamo in condizione per la prima volta di fare un nome. E se è uno che conosciamo bene tanto meglio”. Sono queste le parole utilizzate durante il pranzo a Villa Grande per ribadire l’appoggio incondizionato della Lega, e di tutto il centrodestra, alla candidatura dell’alleato Berlusconi al Quirinale. Il ragionamento del leader del Carroccio è chiaro: se il centrosinistra è andato sotto sul Ddl Zan, figuriamoci cosa potrà accadere durante le votazioni presidenziali.

Salvini ottiene subito l’approvazione e gli applausi degli altri presenti al pranzo di Villa Grande, circa una ventina di persone. Intanto Berlusconi aveva già provveduto a rimettere a posto le cose dentro Forza Italia. Prima incontrando i sottosegretari forzisti insieme al coordinatore Antonio Tajani, ottenendo il loro appoggio incondizionato contro i ministri ribelli. E poi vedendo, sempre a porte chiuse, proprio il trio Brunetta-Gelmini-Carfagna.

La strada verso il Quirinale sembra dunque spianata per Berlusconi. Almeno nelle intenzioni dei suoi alleati perché, pallottoliere alla mano, all’ex premier mancherebbero ancora un cinquantina di voti per realizzare il suo sogno. Fatto sta che ora il centrodestra è di nuovo unito, almeno a parole. Alla fine del pranzo di Villa Grande arriva pure la benedizione di Giorgia Meloni. “Il Parlamento è sovrano e se eleggesse Berlusconi nessuno potrebbe dire nulla”, dichiara la leader di Fdi.

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