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Manovra, il presidente di Confindustria boccia la Meloni: “Una delusione”

Il governo Meloni ha stanziato in tutto 35 miliardi per la legge di bilancio 2023. Provvedimento confermato nella notte fra il 21 e il 22 novembre. Viene eliminata la riduzione Iva su pane e latte, mentre viene confermata invece su prodotti per l’infanzia e l’igiene intima femminile. Si parte anche con Quota 103 per le pensioni. Prorogata Opzione donna con modifiche. Da gennaio poi si inizierà a tirare la cinghia sul reddito di cittadinanza. Confermato infine il taglio del cuneo fiscale di tre punti.

La Confindustria boccia la manovra del governo Meloni

Dopo aver ricevuto la bollinatura della Ragioneria dello Stato e la firma del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, il testo della legge di bilancio è stato depositato alla Camera dal governo. Ed è già iniziato l’iter parlamentare che porterà al via libera delle due Aule del Parlamento entro la fine dell’anno. Dalla maggioranza arriva pressante l’invito a limitare il numero degli emendamenti nel corso della discussione.

Intanto il premier Giorgia Meloni ha convocato i sindacati Cgil, Cisl, Uil e Ugl per il 7 dicembre. Il governo sta lavorando anche a un possibile cambio della misura Opzione donna. Ma servirebbero risorse aggiuntive che al momento non si trovano. Nella sua versione attuale la norma limita l’anticipo pensionistico alle sole lavoratrici svantaggiate e restringe così la platea. Il Pd attacca: “Si riduce in modo drammatico lo stanziamento delle risorse destinate a questa riforma”.

Ma anche Confindustria non fa sconti alla Meloni. “Per noi è una delusione l’intervento risibile sul cuneo fiscale”, polemizza il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, in audizione sulla manovra economica di fronte alle commissioni riunite Bilancio di Camera e Senato. “Ma anche su altre misure non vediamo una attenzione alla crescita del Paese. – affonda ancora il colpo Bonomi – E ci ha colpito che non c’è nessuna attenzione al Mezzogiorno d’Italia”.

“Siamo nella condizione di auspicare che la guerra in Ucraina continui per avere la decontribuzione al Sud, ed ovviamente non è nelle corde di nessuno auspicare che una guerra continui. – spiega il numero uno di via dell’Astronomia – Le risorse mancate per gli investimenti delle imprese si devono anche al fatto che una parte delle risorse a disposizione, al netto degli interventi sull’energia, vengono impiegate per obiettivi a nostro avviso non prioritari in questa fase di emergenza e, comunque, discutibili nel merito”. Il suo riferimento è “alle misure sulle cosiddette flat tax e a quelle in tema di prepensionamenti”.

“Quello che a nostro avviso manca in questa legge di bilancio è la visione su quanto sta succedendo. – insiste Bonomi – Tutti siamo convinti che l’anno prossimo ci sarà un rallentamento. Servono interventi anticiclici, interventi forti per sostenere la crescita, i redditi bassi e i consumi, interventi destinati a creare punti di pil nel Paese. Non come le misure su contanti e Pos che non sono anticiclici: non l’abbiamo mai chiesto, riteniamo che non apportino neanche un punto di Pil potenziale, neanche qualche decimale. Sono scelte politiche, scelte elettorali”, conclude.

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