Il suo nome è Giuseppe Agnello e di mestiere fa il sacerdote. Per la precisione, ricopre il ruolo di cappellano dell’ospedale di Sant’Agata di Militello, cittadina siciliana compresa nell’area metropolitana di Messina. Agnello è balzato recentemente agli onori delle cronache perché è accusato di diffondere teorie no vax proprio all’interno dell’ospedale dove presta servizio.
A dare notizia della propaganda anti vaccinista portata avanti da don Giuseppe Agnello è il quotidiano La Stampa. Il sacerdote ha superato da poco i 40 anni e, come appena accennato, è il cappellano dell’ospedale di Sant’Agata di Militello. Mentre il governo Draghi si appresta a varare misure ancora più restrittive per cercare di arginare i contagi da Covid, Agnello se ne va invece in giro per l’ospedale a parlare ai suoi pazienti di teorie no vax e complottiste sulla pandemia.
“La pandemia è stata pianificata dai potenti della Terra” è ad esempio uno dei suoi ‘cavalli di battaglia’, anche se prove in questo senso ovviamente non ce ne sono. Ma don Giuseppe Agnello, nonostante le evidenze, si difende a spada tratta dalle critiche. “Non plagio le persone e non sono un complottista”, dichiara con decisione al quotidiano torinese.
Quello del siciliano don Agnello non è certamente il primo caso di prete no vax. In provincia di Brescia, ad esempio, alcuni giorni fa un parroco è finito ricoverato in gravi condizioni proprio per colpa del Covid. Il sacerdote in questione porta avanti la sua opera pastorale nel paese di Pontevico, dove nel 2020 è stato scoperto il primo caso di coronavirus nel Bresciano. L’uomo, che è finito in terapia intensiva, è noto nella zona per aver predicato più volte contro l’uso del vaccino. E aveva cercato anche di convincere i suoi parrocchiani a boicottare la campagna vaccinale. Un fenomeno più diffuso di quanto si creda quello dei preti no vax.
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