Franco Cardini contro Roberto Vannacci. Il decano degli storici medievisti italiani, Franco Cardini, intervistato da Repubblica. Il noto medievalista, storico e docente universitario, Franco Cardini, ha recentemente espresso una serie di critiche riguardo al libro del generale Roberto Vannacci. Riferendosi alle dichiarazioni di Vannacci su Giulio Cesare, Cardini ha dichiarato: «Il generale Roberto Vannacci che si definisce erede di Giulio Cesare, dovrebbe sapere come funzionava la sessualità ai tempi dei romani. Se non era gay, l’imperatore di sicuro era bisessuale, come era normale ai suoi tempi».
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Lo storico Franco Cardini contro Roberto Vannacci: “Il generale è un ignorante”
Il medievista Franco Cardini contro Roberto Vannacci, il generale “avvicendato” dall’Istituto geografico militare, carica che gli era stata conferita a fine giugno scorso e a cui ha rinunciato dopo le polemiche su suo libro omofobo. Quando gli è stato chiesto del libro di Vannacci, Cardini ha risposto: «Un trattato di sociologia storica rischia di scivolare nel brutto se l’autore non è abbastanza preparato. Ci sono molte cose interessanti che però si perdono nell’insieme. Mi ha per esempio sorpreso che un generale che è stato a capo dell’istituto geografico militare, se la prenda con i migranti ignorando la ragione profonda del fenomeno… Da quello che scrive, sembra quasi che partano per fare una gita in gommone».
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Sulla controversa definizione di Vannacci degli omosessuali come “anormali“, Cardini ha commentato: «E Platone? E Socrate? È il concetto stesso di normalità che è stato superato, per studi scientifici ma anche etici… E non sono certo un progressista. Ma la società è laica». Parlando dell’attuale clima nell’esercito, Cardini ha osservato: «Sono stato ufficiale di complemento, a me l’esercito fa simpatia. Spesso però, non per colpa sua, serve cause sbagliate. Nell’esercito come nella società ci sono sacche di resistenza. Più che di machismo, parlerei di forza di inerzia conservatrice. Bisogna avere un po’ di pazienza, i cambiamenti hanno bisogno di tempo». Infine, riguardo ad altri aspetti del libro, Cardini ha aggiunto: «Parla della necessità che l’uomo si imponga sulla natura: fa i ragionamenti di mio padre negli anni Sessanta… Gli consiglio di leggere il filosofo Chomsky sul progresso».
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