Una lunga battaglia per la sua città, Taranto. Iniziata con l’associazione Peacelink, grazie alla quale ha fatto partire il primo processo contro le cockerie dell’Ilva. Poi dando vita al maxiprocesso Ambiente Svenduto, ancora in corso, che portò all’arresto della famiglia Riva. Oggi Alessandro Marescotti, professore di italiano in una scuola superiore, è salito agli onori della cronaca per aver fatto abbassare lo sguardo del vicepremier Di Maio durante un acceso confronto.
“Ministro, mi guardi: non c’ è il taglio delle emissioni che avevate promesso. Sono aumentate. Fate pubblicità ingannevole”. Un passaggio che lo stesso Marescotti ha commentato sulle pagine di Repubblica: “Eppure non avrebbe dovuto essere sorpreso. I 5S sanno che ho dimestichezza con i numeri. O forse Di Maio non conosce una vecchia storia. Nove, dieci anni fa. Il Movimento era appena nato, Grillo venne a Taranto. Io ero sotto il palco, avevo la maglietta dei MeetUp, ho sempre creduto alla cittadinanza attiva, molto poco alla politica. Grillo mi vide, ci conoscevamo. Mi disse: ‘Alessandro sali’. Lo seguii e come fosse uno sketch, mi diceva: ‘I dati’. E io attaccavo: diossine, pcb, cromo, piombo, mercurio”.
“Solo che prima battevano le mani, ascoltavano. Ora abbassano lo sguardo”. I Cinque Stelle hanno tradito Taranto? “Lo hanno fatto due volte. Non hanno chiuso l’Ilva come avevano promesso più volte. Ma, dal mio punto di vista ancora più grave, non hanno ridotto le fonti inquinanti: Di Maio ha annunciato il taglio del 20 per cento delle emissioni e noi abbiamo dimostrato che non è accaduto. Anzi sono aumentate, e non poteva essere altrimenti perché l’ azienda ha ripreso a produrre come un tempo i Riva”.
Per quanto riguarda le nuove tecnologie promesse, in alcuni casi sono arrivate, come la copertura dei parchi minerali. “In altri no: il ministro dell’Ambiente, Costa, ha parlato in queste ore di filtri innovativi nell impianto. E invece sono quelli montati venti anni fa dai Riva. Non sanno di cosa parlano”.
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