Dalle parti del centrodestra si dicono convinti che Silvio Berlusconi possa farcela a conquistare il Quirinale. Il Cavaliere dovrebbe farcela ad assicurarsi quei 505 voti necessari dalla quarta votazione per farsi eleggere. Ma non tutti concordano con questa prospettiva. È anche il caso del professor Roberto D’Alimonte. Intervistato dal Sole 24 Ore, l’esperto di politica si dice invece convinto che il leader di Forza Italia non ce la farà mai. Il motivo è presto detto: il centrosinistra avrebbe ancora la maggioranza dei Grandi elettori.
“Il blocco di centrodestra dispone di 419 tra deputati e senatori. – spiega D’Alimonte – In questo blocco abbiamo fatto rientrare tutti i gruppi parlamentari del centrodestra più i deputati di Noi con l’Italia alla Camera. E Idea-Cambiamo! al Senato, che non costituiscono un gruppo parlamentare, ma solo una componente dei gruppi misti. Il blocco di centrosinistra dispone di 438 tra deputati e senatori. In questo blocco abbiamo inserito tutti i gruppi parlamentari del centrosinistra più i sei senatori di Leu, i sei deputati del Centro Democratico di Tabacci e i tre deputati e i due senatori di Azione +Europa, che fanno parte dei gruppi misti di Camera e Senato”.
Parlando invece dei delegati regionali che voteranno per eleggere il successore di Mattarella al Quirinale, D’Alimonte ricorda che “sono 58, di cui 33 affiliati ai partiti di centrodestra e 25 a quelli del centrosinistra. Aggiungendo questi grandi elettori agli altri il centrosinistra arriva a 463 e il centrodestra a 452. La somma di queste due cifre fa 915. Per arrivare al totale di 1009 mancano all’appello 94 parlamentari”.
“Con questo criterio possiamo sottrarre i 16 di Alternativa, i sei senatori a vita, diversi esponenti del gruppo Pe le Autonomie, i quattro delle minoranze linguistiche, il senatore di Potere al Popolo, e quello del Partito Comunista, più diversi parlamentari di Camera e Senato non iscritti a nessun gruppo. Fatta questa operazione dei 94 ne restano una sessantina. E praticamente dovrebbero votare tutti per Berlusconi perché possa arrivare alla soglia magica di 505”, conclude il professor D’Alimonte.
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