Il Pd rischia di spaccarsi sui putiniani d’Italia. A dare fuoco alla miccia della polemica è stato un rapporto, presentato in Parlamento dal deputato Dem Andrea Romano, dal titolo ‘Disinformazione sul conflitto russo-ucraino’, curato dalle ong Federazione italiana diritti umani e Open Dialogue. Nel calderone dei presunti simpatizzanti di Vladimir Putin sono finiti però anche personaggi ‘di sinistra’ come il regista americano Oliver Stone e il giornalista Corrado Augias. A quel punto, i parlamentari Lia Quartapelle e Riccardo Magi si sono rifiutati di partecipare all’iniziativa dando inizio allo scontro.
“Dall’inizio del conflitto in Ucraina, speculazioni e contenuti propagandistici sono stati diffusi sul web e nei media italiani”, si legge all’inizio del rapporto. Segue poi un elenco di servizi e interviste bollati come propaganda putiniana, se non ispirati direttamente dalla Russia. Nella lista di proscrizione ci sono gli interventi del corrispondente Rai da Mosca Marc Innaro, le ospitate di Alessandro Orsini e Donatella Di Cesare a Cartabianca, un’intervista allo scrittore russo Nikolai Lilin, la puntata della trasmissione Rebus” di Corrado Augias del 27 febbraio scorso, dove il conduttore discuteva con lo storico Alessandro Barbero, l’intervista di Oliver Stone a Putin, alcuni articoli del Fatto Quotidiano e gli interventi di Toni Capuozzo su Mediaset.
“Credo che il tema della penetrazione della disinformazione russa in Italia sia sotto gli occhi di tutti. – così Andrea Romano giustifica il suo patrocinio all’iniziativa – Purtroppo cammina anche sulle gambe di giornalisti validissimi che, spesso in modo inconsapevole, non contrappongono alla disinformazione putiniana i fatti per come essi sono. E i fatti vengono sempre prima delle opinioni che sono tutte legittime”, conclude.
“Guardiamola in positivo: l’errore è sostenere che tutto sia disinformazione. – protesta invece Lia Quartapelle – Dobbiamo distinguere cosa lo è da cosa non lo è, per poterla combattere. Questo episodio è l’occasione per discutere con serietà sull’argomento”. La reazione di Augias è affidata ad un articolo pubblicato da Repubblica. “Dunque, putiniano. Questa l’accusa nei miei confronti contenuta in un documento presentato in sede parlamentare. Cadono le braccia. – si lamenta – Non per l’accusa insensata ma per i suoi estensori. Mi chiedo dove prendano le loro informazioni, con quale criterio, quale preparazione, le valutino”.
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