Ci sono possibilità che il M5S e il Pd si alleino? Secondo Marco Travaglio al momento assolutamente no. Il direttore del Fatto Quotidiano illustra la sua posizione durante l’ultima puntata di Otto e mezzo. Ed è proprio rispondendo alle domande della conduttrice Lilli Gruber che il giornalista si lascia andare ad alcune rivelazioni sui rapporti tesissimi registrati negli ultimi mesi tra pentastellati e Dem.
“Progressista e di sinistra non sono due cose che coincidono. – spiega Marco Travaglio – Il M5S si è definito progressista, ma non si è mai definito di sinistra. E secondo me ha fatto bene perché ci sono anche delle persone non di sinistra che votano semplicemente perché vogliono un cambiamento. Il M5S dovrà sicuramente parlare col Pd per le elezioni Regionali e le Comunali, anche se dall’opposizione non c’è bisogno di fare nessuna alleanza”, sottolinea il direttore del Fatto.
“Certamente non la può fare con questo Pd. – chiosa Travaglio – Io sono stupefatto di come ci dimentichiamo rapidamente delle cose successe. Negli ultimi tre mesi e mezzo è successo di tutto. Il Pd ha sostenuto, forse addirittura sollecitato, una scissione dentro il partito che all’epoca era di maggioranza relativa. Gli scissionisti di Di Maio e quelli della seconda scissione, Crippa e D’Incà, hanno avuto dei collegi che erano ritenuti sicuri e che poi sono riusciti a perdere perché Di Maio & co. non li votano nemmeno i parenti stretti”, ricorda con malizia il giornalista.
“Ma il Pd ha dato dei collegi per convincere questi qua a lasciare il partito di maggioranza relativa. Gli hanno preparato i collegi perché se ne potessero andare sereni. Hanno cercato di fare la pelle a Conte e al M5S. – conclude con un’altra stoccata ai Dem Marco Travaglio – Non è che adesso possono rivedersi così a tarallucci e vino. Le due basi la avrebbero già fatta l’alleanza, ma prima delle elezioni”.
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