Il governo tiene botta e, almeno per il momento, allontana le nuvole. Il Senato ha respinto le due mozioni di sfiducia presentate contro il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede, la prima dal centrodestra e l’altra da +Europa. Per quanto riguarda la prima proposta, i no sono stati 160 contro 131 sì. Cinque senatori dei 297 presenti non hanno partecipato al voto. La seconda mozione, invece, è stata respinta con 150 voti contrari, 124 favorevoli e 19 astenuti.
“Da oggi inizia una nuova fase, ma tutta la maggioranza ha mandato al titolare del dicastero di via Arenula un messaggio pressante. Alfonso Bonafede non potrà andare avanti nello stesso modo ed è un messaggio, che sono certo, il ministro raccoglierà fin da subito”. ha detto il capogruppo del Pd al Senato, Andrea Marcucci. Bonafede aveva chiamato la maggioranza giallorossa a esprimersi in maniera univoca parlando di “gioco di squadra”.
“Le misure concrete adottate durante l’emergenza – aveva dichiarato Bonafede – sono il frutto del lavoro di squadra di tutto il governo che ha deciso di considerare la giustizia una vera priorità. Tante volte all’interno della maggioranza ci siamo interrogati e anche divisi in ordine, per esempio, all’impatto conseguente alla riforma della prescrizione. Su questo punto, così come su tutto l’andamento dei tempi del processo sarà importante una Commissione ministeriale di approfondimento e monitoraggio dei tempi che permetta di valutare l’efficacia della riforma del nuovo processo penale e civile”.
“Voteremo contro le mozioni di sfiducia, ma riconosciamo al centrodestra e Emma Bonino di aver posto dei temi veri. La sua mozione non era strumentale” aveva detto Matteo Renzi (Iv) durante quello che ha definito “l’intervento più difficile della mia esperienza politica”. “Ma Bonafede amministri la giustizia, non il giustizialismo e ci avrà al suo fianco” aveva poi ammonito il leader di Iv.
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