L’inchiesta romana su un grosso traffico di stupefacenti coinvolge anche Tommaso Cerno. Anche se il senatore del Pd non risulta al momento indagato e, in una intervista, nega ogni suo coinvolgimento. La procura di Roma aveva ordinato l’arresto di 39 persone già nel 2019, alle quali sei giorni fa se ne sono aggiunte altre 30 in occasione della chiusura delle indagini. Gli inquirenti hanno appurato che le consegne di droghe come cocaina, fentanil e ghb, la cosiddetta droga dello stupro, avvenivano direttamente negli appartamenti dei clienti. Quasi tutti appartenenti alla Roma bene. Ad avviare le indagini, la morte per overdose di ghb di un avvocato e di un diplomatico brasiliano.
“Sapevo tutto di questa vicenda rispetto alla quale sono completamente estraneo e ho collaborato subito con i carabinieri. – si difende Tommaso Cerno – All’epoca ero fidanzato con un ragazzo che aveva dei problemi. Evidentemente quando non ero a casa ha ricevuto gli spacciatori presso la mia abitazione per farsi consegnare cocaina. Io non ne sapevo nulla, né ho mai avuto rapporti con nessuno di loro. Quando mi hanno avvisato, i carabinieri mi hanno anche detto di informarli se ci fossero stati problemi. Ma nessuno mi ha mai avvicinato. Ho voluto bene a questa persona e sono molto dispiaciuto per lui anche se la nostra storia è finita da tempo”.
A portare gli investigatori sulle tracce di Tommaso Cerno e del suo ex compagno sono state le intercettazioni telefoniche e ambientali. Tra il settembre e l’ottobre del 2019 sarebbero avvenute infatti quattro consegne di sostanze stupefacenti presso l’abitazione romana del senatore del Pd. La quantità delle merce recapitata a casa di Cerno resta imprecisata. Anche se in un caso si è potuto stabilire che una partita è stata pagata 930 euro (una decina di grammi circa, ndr).
Tommaso Cerno viene descritto come presunto cliente della cosiddetta “famiglia romana”, formata da Danny Beccaria e Clarissa Capone. E sarebbe stata proprio la donna ad effettuare materialmente le consegne a casa di Cerno che, nelle intercettazioni, veniva definito come “il politico” o “il senatore”.
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